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DE LUCA si dimette dall’ARS e va alla “GUERRA” a “mani nude e senza protezioni”. Ma la “stretta” sul Consiglio rimane.

- 21/10/2018
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Cateno De Luca legge sul podio la lettera delle sue dimissioni dall’ARS entro il 23 novembre.

Messina, 21 ottobre 2018

Cateno De Luca va alla guerra. Anzi in “guerra” De Luca lo è già, fin dall’inizio della campagna elettorale, fin dall1 aprile del 2017 quando iniziò la sua corsa per la Regione Siciliana. Allora qualcuno cercò di fermalo. Qualcuno che sapeva già tutto quello che sarebbe accaduto e che sta accadendo a Messina. Ma De Luca continuò a combattere la sua guerra, parlando di eliminare i dirigenti, il tram e di spostare il palazzo comunale in via La Farina e di fare a Palazzo Zanca un casinò, infiammando la campagna elettorale della corsa alla poltrona di primo cittadino di Messina. In molti pensavano ad una provocazione, a boutade da campagna elettorale, ed invece ecco che il “piano De Luca”, il “CATEMOTO”, come in molti lo chiamano, oggi è ampiamente ribadito e spiegato in piazza. Una piazza meno gremita del solito. Un segnale che non sfugge a De Luca e che probabilmente si aspettava. Così De Luca a scanso di equivoci e come segnale anticipatore del colpo di scena indossa la fascia tricolore.

Ma ecco che all’improvviso, De Luca esperto comunicatore che conosce i limiti di ogni strategia, ecco che, platealmente De Luca “molla” la sua arma migliore, quella delle dimissioni e lo fa con un abile “colpo di teatro” leggendo in piazza la sua lettera di dimissioni che invierà a Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale Siciliana.

“La data delle mie dimissioni era già fissata entro la data del 23 novembre” scrive De Luca nella sua lettera, “ma le strumentalizzazioni di alcuni personaggi che mi accusano di avere convenienze economiche dal doppio ruolo, mi ha fatto decidere di anticipare le mie dimissioni. Per amore di Messina e per la mia indole di guerriero di trincea ho deciso di combattere a mani nude e senza formule di protezione. Ho scelto di servire la mia città e cercherò di realizzare il mio programma con questo consiglio comunale altrimenti chiederò ai cittadini di tornare al voto per mettermi nelle condizione di amministrare con il sostegno della maggioranza dei consiglieri”.

Insomma De Luca fa “il gran passo” , svelando la sua strategia che finora gli ha permesso di essere un caso davvero unico in Italia: il sindaco che senza nessun consigliere del suo schieramento ha proposto e fatto molto più di almeno due dei suoi precedessori.

Si procede adesso ad “armi pari” con il Consiglio Comunale? Non ci sembra.

Le dimissioni dal comizio di oggi rivestono un significato molto più politico e molto più in linea con la strategia comunicativa di De Luca, ed al tempo stesso ha donato alla stessa parola “DIMISSIONI” un nuovo significato molto più ampiamente condiviso da quei cittadini che cominciavano a sentirlo con fastidio. Adesso il sindaco non è più un soldato che combatte “solo e a mani nude”. Adesso De Luca ha tirato sul suo carro (di nuovo) i cittadini messinesi che lo sostengono facendoli diventare la sua nuova “protezione”, certamente più stimolante e meno attaccabile della precedente che sembrava per molti avere solo valenze economiche personali.

Il sindaco, da adesso al 100%, della città di Messina, infatti, leggendo pubblicamente la sua lettera al presidente dell’ARS,  ha abbattuto in un colpo solo ogni speculazione di vantaggi economici personali di maggiore profitto tra lo stipendio di deputato regionale contro quello di sindaco, trasformando il valore dell’arma delle dimissioni in scelta per il bene della città.

“Se non mi permetteranno di fare quello di cui la città ha bisogno allora mi dimetto chiedendo alla città di sostenermi a nuove elezioni” con l’opportunità di avere una vera maggioranza in Consiglio Comunale. Un’evenienza che al momento, stando ai consensi, quelli reali, è davvero una concreta possibilità.

Non si scioglie, anzi si rinnova, dunque, la “stretta” sul Consiglio Comunale: “O si fa come avete scelto di fare votando il ‘Salva Messina’, o VI CAMBIO” sembra dire molto poco velatamente De luca al Consiglio Comunale. Perchè sa benissimo che affrontare una nuova campagna elettorale per De Luca è ben poca cosa e con molte più certezze rispetto ai 32 consiglieri comunali. Come dire alla Marchese del Grillo: “Perchè io so io, e voi…”.