214 views 2 min 0 Comment

Emergenza abitativa non è solo Risanamento: Gioveni, “URGE un bando che manca da ben 5 anni!”

- 08/09/2023
libero gioveni

“Da più di cinque anni il Comune di Messina non vara un bando per l’emergenza abitativa nonostante il Regolamento sulle assegnazioni degli alloggi popolari approvato nel 2012 lo preveda ogni due!”.

Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, lancia l’allarme su una piaga, collaterale ma ben diversa da quella del Risanamento, che in città ha raggiunto ormai livelli ragguardevoli.

Gioveni, al netto appunto delle dinamiche legate allo sbaraccamento che come è noto seguono un iter differente attraverso la struttura commissariale ed Arisme, riaccende i riflettori sulle competenze che invece ha esclusivamente l’Amministrazione sulle restanti politiche abitative.

Il disagio abitativo, infatti – spiega il consigliere – non viene vissuto soltanto da chi risiede in baracca, ma anche da chi, per esempio, abbia subìto uno sfratto esecutivo non per morosità oppure un’ordinanza di sgombero, ovvero abbia contemporaneamente una certificazione di antiigienicità dell’abitazione e un disabile grave all’interno del nucleo familiare, oppure ancora dalle giovani coppie.

Occorre ricordare – prosegue Gioveni – che fu nel maggio 2018 l’ultimo bando varato per il quale tra l’altro soltanto da poco tempo è stata soddisfatta una graduatoria di 25 famiglie purtroppo per la carenza di alloggi in capo a Palazzo Zanca o all’IACP, alcuni dei quali molto spesso non a norma e che richiedono tempo e risorse per la loro ristrutturazione.

Per non parlare poi – insiste l’esponente di FdI – di quegli alloggi sulla carta assegnati ma di fatto sfitti, per il cui recupero purtroppo negli anni si è fatto poco o nulla in tema di censimenti capillari e controlli incrociati.

Il tema, quindi, che l’Amministrazione dovrà affrontare con urgenza per il quale chiedo ufficialmente un impegno concreto e forte – conclude Gioveni – è di definire una mappatura degli alloggi attualmente disponibili e varare subito un nuovo bando per dare la possibilità ad altre famiglie che in questi ultimi cinque anni hanno nel frattempo maturato i requisiti, di poter risolvere anch’essi, appunto, il loro stato di emergenza abitativa.