Dopo la conferenza stampa del 23 maggio scorso che ha visto i consiglieri di opposizione affiancati dagli “ex deluchiani”, e che hanno dichiarato di avere un nome condiviso e “granitico” per la prossima elezione del Presidente del Consiglio Comunale, assume una valenza ancora più rilevante politicamente quella attendista scelta dai due consiglieri del PD seduti in aula consiliare. Non è sufficiente, infatti, la posizione storicamente critica dei due Calabrò e Russo, nei confronti della politica che va da De Luca a Basile, a decidere da che parte stare.
Mentre si avvicina il 27 maggio prossimo che prevede la seduta per le operazioni di surroga dopo le dimissioni del consigliere comunale De Leo, ancora nulla è dato sapere sulla posizione che i due Democratici riterranno di assumere: con l’opposizione o con De Luca/Basile? Ma cosa potrebbe esserci in gioco?
La presidenza del consiglio comunale ha una sua rilevanza politica (oltre che economica da questa legislatura) e non sarebbe certo strano che uno dei due PD ne avesse interesse diretto. C’è poi anche il probabile rimpasto in Giunta comunale a Messina, che potrebbe avere risvolti eclatanti alla luce del risultato elettorale che si definirà a Taormina nel prossimo weekend.
Solo voci? Di illazioni in questi momenti topici della politica, di ipotesi e cattiverie se ne fanno e se ne dicono tante. L’importante per la città è che si mostri coerenza e serietà politica. Fermo restando che le scelte, anche quelle personali e non di partito, sono comunque legittime, pur se non sempre condivisibili.