“Ciao Titu, mi ritrovo a riflettere per provare a trovare un perché a ciò che è accaduto ma purtroppo so che le mie domande non otterranno risposta”. Inizia così il post di Sara Bonifacio, centrale 26enne della Igor Volley Novara e compagna di squadra di Julia Ituma morta giovedì a Istanbul . Un post che è una denuncia secca e cruda nei confronti di un mondo, un “sistema” che non comprende, abbandona chi ha più bisogno, in modo cinico e auto referenziale. Una solitudine disperata che non ha soluzioni nè sostegno, nè comprensione.
“Il dolore che provo mi svuota ma allo stesso tempo mi pare poco se paragonato a ciò che ti affliggeva dentro- scrive ancora su Facebook – Sento mille voci intorno a me dire : ‘Non è colpa di nessuno’, ma non credo sia cosi…penso sia un po’ colpa di tutto e di tutti…Viviamo in un mondo fatto di persone che si convincono a dover essere forti, un mondo dove le debolezze non sono accettate, MAI, ed essere fragili è quasi una vergogna. Un mondo che ti spinge a rialzarti ancor prima di cadere, in cui chiunque ti invita a chiedere aiuto, ma poi nessuno ha realmente orecchie per ascoltare… “.
“A chi lo stiamo dimostrando? Chi decide chi è forte e chi no? Perché è così importante? Non lo è. Non è importante. TU eri e sei importante, mi dispiace immensamente non avertelo ricordato”, scrive ancora Sara.
“C’è bisogno di tempo per accettare ciò che è successo, quel tempo così prezioso di cui tu mi hai ricordato il valore. E voglio sedermi a riflettere su di te, su di me, su cosa valga realmente e vorrei che lo facessero tutti, un esame di coscienza reale per capire se come agiamo nei confronti degli altri ogni giorno sia degno della vita che ci è stata data. Spero solo che tu ora sia libera di trovare la pace e spero che noi tutti impareremo a fare più attenzione alle persone che incontriamo sul nostro cammino. Mi mancherai Tituz e mi devi una serata”, conclude la pallavolista.
‘Arrivederci’. Sarebbe questo l’ultimo messaggio scritto da Julia Ituma nella chat di gruppo della squadra. Secondo il quotidiano ‘Hurriyet’ la pallavolista 18enne tornata in albergo dopo la partita, avrebbe prima parlato al telefono nel corridoio del suo albergo tra le 22.49 e le 23.30 come riportano vari video dei media turchi. Poi, dopo essere rimasta seduta a terra di fronte alla porta della sua stanza per circa un’ora, è rientrata.
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