250 views 2 min 0 Comment

CGIL e UIL: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’OSPEDALE DI BARCELLONA P.G., SI ALLA RIAPERTURA DEL PRONTO SOCCORSO

- 25/03/2023

“Esprimiamo forte dissenso in merito al cinico disegno che punta alla privatizzazione dell’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona attraverso la chiusura del pronto soccorso e, quindi, alla trasformazione del presidio ospedaliero in una delle tante case di cura private. Infatti, onde evitare equivoci e al fine di ribaltare la maligna narrazione portata avanti dai nemici della sanità pubblica, è opportuno rammentare che le Fondazioni interessate alla gestione di alcune specialità, quali ad esempio ortopedia, ginecologia e urologia, sono private. Tant’è che alla stragrande maggioranza del personale dipendente delle stesse Fondazioni viene applicato il Ccnl dell’Aiop (ospedalità privata). È sufficiente soltanto questo elemento per smentire clamorosamente coloro i quali sostengono che le Fondazioni sono enti pubblici. Inoltre, l’aspetto particolarmente odioso di questa brutta vicenda siciliana è rappresentato dal fatto che le Fondazioni in questione non si fanno carico dell’emergenza-urgenza, bensì soltanto di interventi chirurgici programmati che permettono di incamerare addirittura l’85% del drg prodotto” lo hanno dichiarato Pietro Patti, segretario generale della Cgil Messina, e Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.

“In questo quadro, la pesante penalizzazione ricadrà sui cittadini-utenti che saranno privati del pronto soccorso con le nefaste conseguenze che ciò comporterà. È del tutto ovvio che senza la presenza del pronto soccorso, il Cutroni Zodda, ospedale aperto ben 124 anni fa, può considerarsi definitivamente chiuso. Pertanto, nel ribadire la ferma opposizione ad un progetto che punta, sic et simpliciter, allo smantellamento della sanità pubblica chiediamo all’assessore regionale alla salute dott.ssa Volo di sospendere qualsiasi procedura di privatizzazione e, al contrario, di rilanciare l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto attraverso le assunzioni del personale medico necessario a garantire i livelli essenziali di assistenza e l’emergenza-urgenza. Preannunciamo sin d’ora una forte mobilitazione che vedrà il pieno coinvolgimento delle parti sane della società civile per difendere il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini” hanno così concluso Patti e Tripodi.