Esordio amaro per il neo assessore alle attività produttive Massimo Finocchiaro che con la sua prima delibera, al primo round, è stato sconfitto dalla sua stessa maggioranza!
Oggi in Consiglio comunale si è consumato un nuovo atto politico in cui la maggioranza di 23 consiglieri del sindaco Basile ha dimostrato di non essere poi così granitica come sembra, tanto che è venuto meno anche il numero legale minimo di 17 componenti poco prima della votazione della delibera relativa alla delocalizzazione del mercato domenicale di via Enrico Fermi.
Come gruppo di Fratelli d’Italia, nel merito della delibera, sostenendo la richiesta del collega Pasquale Currò che aveva chiesto, prima di votare la delibera, una audizione di tutti i portatori di interesse (mercatali e commercianti) che erano stati esclusi dalla concertazione con la Giunta in merito allo spostamento del mercato, abbiamo chiesto il rinvio della trattazione dell’atto di qualche giorno proprio per ascoltare in Aula le ragioni dei soggetti coinvolti, anche per il malessere che ci era stato manifestato dagli stessi in questi giorni.
Ebbene, la nostra mozione è stata bocciata per un solo voto di differenza (su 27 presenti, 13 favorevoli e 14 contrari), ma già da questa votazione avevamo accolto di buon grado il voto favorevole di due componenti della maggioranza che quindi si erano dissociati dai loro colleghi del movimento vicino al sindaco.
Evidentemente, però, l’arroganza o la presunzione politica della maggioranza, ha giocato loro un brutto scherzo visto che alla richiesta di verifica del numero legale presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, è venuto meno il numero legale, anche dopo un’ora come previsto dal Regolamento, con soli 11 consiglieri presenti in seconda battuta!
Sentiamo di ringraziare, oltre i colleghi di Ora Sicilia e del centrosinistra per la condivisione della nostra proposta, anche e soprattutto i 4 consiglieri della maggioranza che dissociandosi dalla loro area politica, hanno deciso anch’essi di abbandonare l’Aula comprendendo la necessità di dover coinvolgere nella decisione che ha riflessi anche e soprattutto sui bilanci familiari di 140 lavoratori, anche questi ultimi.
La delibera adesso sarà trattata in una seduta di seconda convocazione venerdì 9, ed è parecchio probabile che avrà i numeri per essere approvata.
Ma resta il dato politico di oggi che certamente non può essere sottovalutato per una duplice ragione; la prima: lo scatto di orgoglio avuto da qualcuno della maggioranza a cui evidentemente non piacciono più i provvedimenti calati dall’alto. La seconda ragione, il voler reiterare un atteggiamento di chiusura totale verso l’opposizione che persino oggi aveva dimostrato collaborazione rinunciando ai termini di legge per la discussione sul Bilancio Consolidato.
Ne prendiamo senz’altro atto per il futuro!
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