Messina, 9 giugno 2019
Nonostante la giornata festiva ed il caldo afoso la Messina che crede nel rilancio della cultura e del rispetto delle tradizioni e delle radici siciliane si è data appuntamento per la riapertura del Museo della Fondazione Salonia. Villa Melania Cultural reFactory ha così oggi riaperto i battenti con il taglio del nastro dell’assessore Dafne Musolino, con al suo fianco il maestro Dimitri Salonia anima del museo. Presenti all’inaugurazione l’esperto per l’arte moderna del Comune di Messina, maestro Alex Caminiti, l’esperto alla promozione turistica Antonino Sapienza. Importanti novità che rendono più interessante lo spazio multiculturale ‘Villa Melania’ rinominato “Cultural reFactory” a Pistunina a Messina. Dopo un periodo di chiusura per lavori di ristrutturazione e un’opera di “reFactory” per la rivalorizzazione e riqualificazione del sito, che prevede anche la mostra di arte contemporanea, delle tradizioni popolari, del teatro siciliano e degli utensili degli antichi mestieri, della prima villa liberty antisismica del dopo terremoto e presto è in programma la riscoperta dei resti dell’antica villa Melania Romana .
Dopo l’inaugurazione, sono state proposte visite guidate curate dall’accompagnatore Bruno Rodi. Lo spazio espositivo è la prima mostra permanente di questi tipo, poiché si tenterà di far convivere utensili di mestieri ormai scomparsi e oggetti delle tradizioni popolari, la storia del teatro siciliano con i colori dei dipinti moderni, attraverso il valore dell’identità siciliana, che li lega attraverso i secoli. L’esposizione è stata realizzata dalla Fondazione Salonia, trasformando una vecchia fabbrica di botti, rigenerandola con la bellezza delle opere d’arte e di oggetti antichi e magnifici carretti e pupi dell’Associazione “Il Conte” di Antonio Curcio. La mostra allestita sotto la direzione artistica di Dimitri Salonia, e grazie alla partecipazione degli artisti della Scuola Coloristica Siciliana e di altri internazionali. Dimitri Salonia parlando del sito spiega: “Benvenuti in questo luogo che ho immaginato come lo scrigno che contiene l’esplosione del colore dei miei pensieri artistici e culturali”.