Le amministrative messinesi, queste amministrative, hanno visto, letto e sentito fin troppe parole. Dopo cambi di casacca in corsa, selfie al bar o in pasticceria, o in campagna, campagne acquisti indiscriminate e battibecchi, è davvero arrivato il momento dei programmi. Sempre che siano pronti davvero.
Se da un lato Federico Basile sfrutta l’onda Cateno De Luca, il vero grande produttore di programmi (tomi su tomi!) per eccellenza, e potrà contare sul proprio ghost writer, dall’altro Francesco De Domenico, centrosinistra, di programmi ne ha solo ventilato indicazioni ancora solo “filosifiche” e di massima, ma di concreto molto poco.
Per non dire del centrodestra, con Maurizio Croce (chi lo ha visto?), che oltre qualche apparizione nei talk show messinesi più “blasonati”, non si è proprio visto in città, neanche qualche selfie…
Luigi Sturniolo sta dimostrando, come da carattere e sua storia, più concreto ed ha badato più a scrivere che ad apparire. Ma anche per lui è l’ora di snocciolare nel concreto cosa vorrebbe, cosa si può e cosa farà, da sindaco, per Messina.
E Totaro? Non pervenuto.
Insomma campagna elettorale non è solo Facebook, non solo i social, non solo i selfie. Senza concretezza non c’è voto responsabile, ma solo un altro (il terzo) voto “pancista” di cui Messina non ha assolutamente più bisogno.
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