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Magistrati per i Minorenni, “Minori ucraini. Serve massima attenzione”. Procedure simili ai migranti non accompagnati

- 10/03/2022
bimbi

Con le ondate migratorie che hanno investito ed investono ancora la Sicilia ed il Sud d’Italia, abbiamo imparato a conoscere l’acronimo MISNA. Sono i minori non accompagnati che sono arrivati in tanti sulle sponde siciliane ed ai quali la Prefettura e le autorità competenti in fatto di migrazione hanno sempre riservato percorsi protetti e protocolli ferrei. La stessa cosa dovrebbe e deve essere fatta per i tanti minori ucraini in fuga dalla loro terra messa a ferro e fuoco dalla guerra in corso. Si tratta di minori spesso affidati ad altri adulti dalle loro famiglie, quindi, come i MISNA, di bambini che hanno dei punti di riferimento. Dopo la vicenda che ha visto coinvolta, suo malgrado, l’associazione “Ernesto” che si è trovata “protagonista” di inviti all’accoglienza, frettolosi e neanche imputabili a loro paternità, come ha chiarito la presidentessa dell’Associazione “Ernesto”, l’avvocato Grandi, l’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, in ordine alla emergenza generata dall’arrivo di minori ucraini e dalle loro necessità si è chiaramente pronunciata circa le preoccupazioni, i rischi e le doverose procedure da porre in atto, identificando i corretti interlocutori e le modalità.

In particolare l’associazione Magistrati per i Minorenni scrive che “è necessario su tutto il territorio nazionale, adottare una modalità operativa che preveda una governance dello Stato tesa a monitorare e validare le molteplici iniziative già in atto, al fine di rendere tracciabili tutti i minori ucraini variamente giunti in Italia, scongiurandone la possibile sparizione e il possibile sfruttamento”. Il rischio evidenziato dall’Associazione Magistrati per i Minorenni, infatti, è il possibile presentarsi di “atteggiamenti predatori nei confronti di bimbi non in stato di abbandono”. Ma non solo esiste anche “il rischio di un approccio semplificante la loro condizione di elevatissimo stress, il rischio di modalità poco appropriata, frettolosa e potenzialmente produttiva di altro dolore in presenza di percorsi di accoglienza non adeguatamente preparati”.

Tutto ciò considerato, dunque, i Magistrati italiani per i Minori ritengono sia “indispensabile, per tutti coloro che si dedicano alla accoglienza fare riferimento ovunque alle Prefetture, alle Questure, alle FF.OO. per indirizzare agli uffici di Procura della Repubblica per i Minorenni dei luoghi ove operano, o in caso di diversi accordi al Tribunale per i Minorenni le segnalazionidi tutte le presenze dei minori ucraini che si trovino in Italia, privi di entrambi i genitori. In assenza di diversi accordi fra autorità giudiziarie minorili, esattamente come nel caso dei Minori Stranieri Non Accompagnati, la Procura investita della situazione potrà inoltrare ricorso al Tribunale per i minorenni epr l’apertura delle tutele e la nomina dei tutori volontari, come previsto dalla legge 7 aprile 2017 n. 47, nonché la nomina a tutore di un familiare diverso dai genitori o di altra persone di fiducia dei genitori, previa verifica della situazione da parte dei servizi sociali deputati”.

In ultimo, i Magistrati per i minori, ritengono indispensabile “che le Autorità Giudiziarie minorili forniscano i dati di tutti i minori ucraini presenti sul nostro territorio nazionale in assenza dei genitori al Ministero dell’Interno ed al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per il tracciamento degli stessi”.