
“Vogliamo allertare il mondo sul fatto che nessun Paese al di fuori della Russia aveva mai sparato contro centrali nucleari. E’ la prima volta nella nostra storia, la prima volta nella storia dell’umanità: questo Stato terrorista ora ricorre al terrore nucleare”, ha detto Zelensky in un video pubblicato dalla presidenza ucraina dopo l’episodio della centrale di Zaporizhazhia bersagliata dai tiri russi e incendiata. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ricorre al “terrore nucleare” colpendo per la prima volta nella storia un impianto atomico e che “vuole ripetere la catastrofe di Chernobyl”.
“Se dovesse esplodere, sarebbe dieci volte peggio di Chernobyl. La Russia deve immediatamente cessare il fuoco, consentire ai pompieri” di intervenire e “creare una zona di sicurezza”. Lo twitta il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

La centrale è in fiamme, ma le autorità ucraine hanno affermato che finalmente sono riuscite a far arrivare i pompieri alla centrale nucleare di Zaporizhazhia per spegnere l’incendio a una delle unità colpite dall’artiglieria russa e che la sicurezza dell’impianto è stata ora “ripristinata”.
“Il direttore della centrale ha assicurato che la sicurezza nucleare è ora garantita”, afferma Oleksander Starukh, capo dell’amministrazione militare della regione.
Le autorità ucraine hanno anche smentito presso l’Aiea che si siano verificati innalzamenti del livello di radiazioni attorno all’impianto.
Le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare a sei reattori della città di Enerhodar, nell’oblast di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa.

BIDEN, “Putin più aggressivo dopo le sanzioni”
L’ondata di sanzioni imposte non ha finora fermato Vladimir Putin e ora la preoccupazione diffusa alla Casa Bianca è che l’aver messo all’angolo il presidente russo possa spingerlo a scatenarsi e addirittura ad ampliare il conflitto.
Nei diversi incontri degli ultimi giorni nella Situation Room, il timore è emerso ripetutamente anche alla luce del fatto che Putin, secondo quanto riferito dall’intelligence, tende a raddoppiare gli sforzi e la rabbia quando si sente messo in un angolo.
Secondo quanto riporta il New York Times, fra le possibili reazioni del presidente russo ci potrebbe essere colpire indiscriminatamente le città ucraine, invadere con maggior forza nel tentativo di compensare gli errori iniziali, cyberattacchi diretti al sistema finanziario americano, ulteriori minacce nucleari e spingere la guerra al di là dei confini con l’Ucraina.