Lettera aperta al Commissario Straordinario Leonardo Santoro e al Consiglio Comunale.
Le dimissioni del Sindaco aprono un nuovo scenario destinato a coinvolgere gli equilibri del mondo del lavoro cittadino che il sindacato ha il dovere di tutelare e rappresentare al meglio, mantenendo le dovute distanze dalle diatribe politiche che negli ultimi tre anni hanno inquinato anche il ruolo della rappresentanza sindacale, impantanata in anomale contrapposizioni preconcette che hanno tolto spazio prezioso alla tutela del lavoro e dei lavoratori. Fit CISL, FAISA CISAL, UGL e OR.S.A. hanno come unico obiettivo la tutela dei lavoratori e non hanno mai preteso di scegliersi la controparte, con tale principio hanno accettato il confronto con l’Amministrazione Comunale, oggi dimissionaria, senza badare al colore della maglia, evitando di farsi coinvolgere nella politica urlata, nella propaganda, nel gossip mediatico e nei dibattiti a distanza via social che possono servire ai più egocentrici per aumentare i follower ma non risolvono le delicate vertenze che affliggono la città. A partire dal tavolo del “Salva Messina” abbiamo affrontato le problematiche dell’ATM mantenendo il confronto all’interno dei fatti accertati, della scrupolosa analisi dei numeri e delle carte ufficiali. Non vi è dubbio che nel caso del Trasporto Pubblico Locale il piano di riorganizzazione e rilancio ha funzionato, non è una nostra opinione, è la storia scritta con i numeri che hanno la caratteristica di essere inconfutabili. La vecchia ATM, Azienda speciale a totale proprietà del Comune, era ormai un carrozzone di debiti che negli anni ha contribuito a posizionare Messina sull’orlo del dissesto. Anche in questo caso non si tratta di una nostra opinione ma di una presa d’atto del Consiglio Comunale che con larga maggioranza ha riconosciuto il debito abnorme e votato la liquidazione di quell’Azienda decotta.
La flotta di Bus che la GTT di Torino aveva destinato alla rottamazione prima di venderli ad ATM durante la legislatura Accorinti, rappresenta a pieno titolo lo stato di degrado in cui versava il servizio essenziale, immerso in un pastrocchio debitorio che impediva ogni progetto di risanamento credibile. Le scarne risorse Comunali destinate agli stipendi dei lavoratori erano costantemente aggredite dai creditori e/o bloccate dalla BNL per l’eccesiva scopertura del conto corrente aziendale. Per 5 anni quell’azienda pubblica non ha versato all’INPS i contributi previdenziali dei dipendenti e circa 80 lavoratori erano gestiti con contratto part-time. Si faceva fronte alla perenne carenza di Autisti con il lavoro precario somministrato dalle agenzie interinali, una sorta di caporalato legalizzato che, fra l’altro, introdusse in ATM i casi giudiziari emersi con l’inchiesta “Terzo Livello”. Presentando ai sindacati tale scenario, il sindaco De Luca portò al tavolo del “Salva Messina” la proposta di mettere a mercato il TPL cittadino, significava consegnare ai privati l’intero sistema, con pesanti ricadute sui livelli occupazionali, sui diritti e sui salari dei lavoratori. Di fronte a tale “provocazione”, Fit CISL, FAISA CISAL, UGL e OR.S.A. non abbandonarono il tavolo, sfidarono il sindaco al confronto, ponendo come conditio sine qua non la salvaguardia dei livelli occupazionale e il mantenimento dei diritti acquisiti dai dipendenti. La trattativa andò avanti per oltre un mese, fino a giungere alla soluzione mediana che oggi comincia a produrre frutti concreti. I sindacati rimasti al tavolo spostarono l’asse della privatizzazione proposta dall’Amministrazione Comunale verso la SpA Pubblica in house providing con unico socio il Comune di Messina, mantenendo così una forma di gestione pubblica del sistema e allineando Messina al resto delle città d’Italia. L’operazione, condivisa e approvata dal Consiglio Comunale, ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti:
- L’azzeramento dei debiti aziendali lasciati alla gestione di ATM in liquidazione;
- il passaggio di tutti i lavoratori in ATM S.p.A. attraverso la clausola sociale contrattuale a garanzia dei diritti acquisiti, compresi gli scatti di anzianità;
- i contributi annuali del Comune verso ATM sono passati dai 9 milioni di euro dell’amministrazione Accorinti agli odierni 17 milioni di euro;
- il rinnovo del parco mezzi con l’acquisto di BUS di moderna concezione, 56 già acquistati con i fondi di ATM SpA e ulteriori 35 autobus ordinati con fondi extra bilancio;
- l’abolizione del lavoro somministrato e l’assunzione full-time, a tempo indeterminato, di nuovo personale che ad oggi si attesta su 205 unità destinate ad aumentare;
- il passaggio da part-time a full-time di tutto il personale;
- la copertura degli oneri previdenziali dei lavoratori, attraverso la rateizzazione del debito contratto con l’INPS dalle precedenti gestioni;
- puntualità nell’erogazione degli stipendi;
- convenzioni con enti pubblici ed istituzioni cittadine che hanno portato ad un potenziamento dei servizi e ad un maggior utilizzo dei parcheggi ATM;
- interventi di riqualificazione dello stabilimento ATM di via La Farina, dei box vendita e dei parcheggi in struttura (cavallotti e Villa Dante);
- Bilancio in attivo nonostante il significativo impegno di risorse per assunzioni e acquisto Bus.
Di seguito alcune tabelle con dati ufficiali aggiornati al 31/12/2021 che danno il metro della concreta fase di rilancio ottenuta anche con l’impegno dei lavoratori, dei sindacati e con il senso di responsabilità dei Consiglieri Comunali che, al netto degli scontri con il sindaco dimissionario non si sono mai tirati indietro di fronte alla tutela dei servizi essenziali e dei lavoratori.
I risultati fin qui raggiunti non sono da ascrivere ai singoli cacciatori di paternità ma a un sistema che ha funzionato a partire dalla professionale disponibilità dei lavoratori che, nonostante i noti scontri interni per la denunciata gestione “Autoritaria” della Direzione aziendale, continuano a dare il loro decisivo contributo per un servizio che oggi è finalmente efficiente.
Le dimissioni del Sindaco e lo scenario politico che ne scaturisce non rientrano fra gli interessi di questo fronte sindacale che ha un solo obiettivo: evitare che nella “confusione” si getti il bambino con l’acqua sporca.
Non rientra nei compiti di questo sindacato allinearsi alle pressioni esterne che vorrebbero orientare le decisioni del Commissario Straordinario e del Consiglio Comunale, impegnati in questi giorni a riorganizzare il sistema in attesa delle prossime elezioni. Riponiamo la massima fiducia nel Commissario Santoro e nei Consiglieri Comunali affinché le dimissioni del Sindaco non ricadano sui lavoratori e sull’efficienza del servizio e non ci interessa sapere chi amministrerà ATM S.p.A. in questa delicata fase di transizione, anche tenendo conto che dopo l’approvazione del bilancio, fra il 30 aprile e il 30 giugno, in ogni caso scade il mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione di ATM SpA. Ci limitiamo a segnalare che, anche grazie al contributo del sindacato e dei lavoratori, il Trasporto Pubblico Locale oggi gode di buona salute economica, mostra efficienza alla città ed ha attivato progetti in itinere che prevedono l’ulteriore potenziamento del servizio e il conseguente incremento dei livelli occupazionali che Fit CISL, FAISA CISAL, UGL e OR.S.A. continueranno a rivendicare, a prescindere dai nuovi scenari amministrativi che si andranno a comporre.
Un appello davvero commovente da parte di quei sindacati che in quell’ acqua sporca si sono lavati le mani
Un appello davvero commovente, solo che l’ acqua è diventata sporca dopo che gli stessi sindacati si sono lavati le mani.