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Il “tuttofare”: ancora un incarico a Salvo Puccio. Adesso anche DG di Arismé che, con Picciolo alla Patrimonio, è Risanamento “politico”

- 24/04/2025
salvo puccio

Chi paga Puccio? Sempre il Comune? Ancora i cittadini? E secondo quali parametri?

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Il “tuttofare”, il “tappabuchi”, l’uomo “buono per tutte le stagioni”. Salvo Puccio già direttore generale del Comune, ma anche DG della Città Metropolitana, visto che non è ancora stato effettivamente dimissionato dal Consiglio Comunale di Messina che con una convenzione, mai annullata, lo aveva “prestato” alla ex Provincia, da oggi, il geologo di Giardini Naxos, è anche direttore generale di Arismé.

Lo decreta il sindaco di Messina Federico Basile che lo nomina direttore generale “supplente” (ma non si sa fino a quando) dell’Agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana. Una posizione quella affidatagli da Basile vacante, così come è ancora vacante quella del DG di Messina social city.

IL RISANAMENTO POLITICAMENTE BLINDATO: il cassiere di ScN alla Patrimonio

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Così mentre Pietro Picciolo, già liquidatore della vecchia ATM, componente del cda di ASM Taormina, ma anche e soprattutto “inflessibile” cassiere di Sud chiama Nord, aggiunge al suo curriculum anche la nomina a DG della Patrimonio Messina Spa, ecco che le caselle del Risanamento a Messina sono state coperte, blindate e soprattutto politicamente orientate e garantite. I fatti racconteranno di come funzionerà il sistema del risanamento delle baraccopoli di Messina, tra le nuove direzioni di Arismé, Patrimonio, Messina social city e il neo sub-commissario.

PUCCIO RETRIBUITO A PRESTAZIONE?

puccio firma ennesimo incarico

Per intanto sarebbe utile che il Sindaco in prima persona chiarisse un passaggio. Ovvero che renda meno “burocratese” il significato relativo al seguente periodo indicato nella decreto firmato da Basile: “non sottoscriverà alcun contratto di lavoro con l’Agenzia del Comune di Messina e non percepirà alcuna retribuzione da parte della stessa Azienda. Ma verrà retribuito nell’ambito del compenso stabilito dall’articolo 3 del contratto di lavoro con il Comune di Messina per ogni prestazione aggiuntiva richiestagli”. Insomma chi paga Puccio? Sempre il Comune? Ancora i cittadini? E secondo quali parametri? Insomma quanto costerà l’ennesimo incarico al “fenomeno” Puccio?

Da uno come De Luca che perorava e rivendeva il proprio “purismo” circa le partecipare che, secondo lui, erano da eliminare, non ci si attendeva, invece, cotanta proliferazione di aziende comunali, della cui creazione di nuove detiene un primato oggi storico e senza pari.

de luca campagna elettorale