Una trave in cemento armato interrata e non prevista dall’amministrazione comunale in sede progettuale ha bloccato totalmente il proseguimento dei lavori.

Lavori fermi ormai da giorni nella porzione del viale San Martino, tra piazza Cairoli e la via Maddalena, soggetta ad opera di “efficientamento e riqualificazione”. La motivazione ha del paradossale: una trave in cemento armato interrata e non prevista dall’amministrazione comunale in sede progettuale ha bloccato totalmente il proseguimento dei lavori. La quota di soglia prevista in sede di progettazione potrebbe essere infatti non realizzabile vista la trave scoperta. Non si comprende come mai chi ha progettato “la rivoluzione del Viale” non ne sapesse nulla. Tant’è che i lavoratori si sono fermati con operai che, guardandosi in faccia, si sono chiesti “e adesso?”. Approssimazione, superficialità?
E ADESSO?

Ed è quel che si chiedono i cittadini, i commercianti del viale, i consiglieri di Circoscrizione come Renato Coletta che oggi si è recato sul posto per rendersi conto direttamente del problema: “Iniziati questo mese i lavori in modo autocelebrativo e pomposo, adesso sono fermi e non si sa fino a quando. In questo tratto di viale dopo la scarifica, infatti, non sono stati portati alla luce solo i sottoservizi come ad esempio i cavi interrati della pubblica amministrazione (le canalette rosse, per intenderci, ndr.), ma anche una sorpresa sgradita: una grossa trave in cemento armato posizionata parallelamente all’asse del tram nella corsia lato monte e, riteniamo, che molto probabilmente la stessa si troverà anche lato monte“.
IL PARERE DI RENATO COLETTA, IV CIRSCOSCRIZIONE

Questa trave è presumibile che sia stata prevista e posizionata a rinforzo della strada da chi ha progettato la tranvia considerando che il tram che vi passa pesa quanto un treno. “Non conosciamo il progetto – dice Coletta – ma, a questo punto è necessario che l’Amministrazione approfondisca e comunichi quant’è il piano di quota operativo, in quanto se l’impresa che deve terminare i lavori dovrebbe scendere non ci sarà lo spazio necessario per operare“. Lungo il cantiere, infatti, sono visibili alcuni punti dove l’impresa ha evidentemente effettuato dei saggi per capire quanto è profonda la trave inaspettata. “La necessità è quella di appianare il dislivello tra la linea di palazzi lato monte e quella lato mare che è evidente ad occhio nudo. E non si comprende , stante la trave, come si possa fare” dice ancora Coletta.
“La sensazione che dà l’area di cantiere è di abbandono. Molto il materiale abbandonato che, in caso di pioggia, come ci si attende per mercoledì, il rischio è che tale materiale di risulta possa insinuarsi nei pozzetti di scolo bloccandone la funzione di drenaggio.” sottolinea Coletta.

“Voglio spendere due parole per i cosiddetti lavori di ‘ammodernamento’ della rete idrica che presentano la stessa trascuratezza del cantiere del viale San Martino, con l’aggravante che, avendo staccato l’acqua per i lavori, molte abitazioni sono rimaste senza fornitura idrica anche quando il cantiere è fermo nei festivi, una cosa intollerabile” sostiene Coletta.
COLETTA: “LE RISORSE CI SONO? O C’E’ IL RISCHIO CHE IL VIALE RIMANGA COSI’ A LUNGO?”

“Ma tornando ai lavori del viale, è urgente comprendere se ci sono le risorse necessarie, vista l’inaspettata scoperta di questa trave che altera il progetto, a prevedere la variante necessaria. Inoltre voglio segnalare che l’area di cantiere ha enormemente ristretto il passaggio pedonale impedendo il fluire normale di chi decidesse di avventurarsi sul viale San Martino. Questo significa che i lavori dovevano iniziare speditamente, occupare il meno possibile l’area di passaggio e finire il prima possibile. Cosa che no è più adesso prevedibile. La sensazione è quindi di abbandono che non lascia presagire tempi brevi. L’Amministrazione comunale deve dare immediate spiegazioni e soluzioni al problema, lo chiediamo come PD Messina. Stiamo parlando del viale San Martino, quella che era la via più importante della città di Messina” conclude Coletta.
Segnaliamo anche il basolato lavico che si stende nello strato sottostante. Non si potrebbe recuperare? Non si potrebbe prevedere un ritorno all’antico per, quanto meno, recuperare questo materiale storico per Messina?
INCASSI A PICCO: 28 euro al giorno…
Segnaliamo che gli incassi, già sofferenti, dei commercianti del viale sono scesi a picco: anche solo 28 euro al giorno, come certificato da uno degli storici operatori della via storica più importante di Messina.




