Nella mattinata di ieri, presso questa Prefettura, si è tenuto un incontro, organizzato d’intesa con l’Associazione Penelope, per un approfondimento congiunto sulla tematica dello sfruttamento lavorativo dei cittadini stranieri nel settore agricolo.
L’iniziativa è scaturita dall’esigenza di promuovere un approccio condiviso tra tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno al fine di dare concreta applicazione ai principi e agli interventi previsti nelle Linee Guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura adottate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Al tavolo, presieduto dal Prefetto di Messina, erano presenti oltre al Presidente dell’Associazione Penelope ,un rappresentante dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Messina, rappresentanti delle tre Sigle sindacali dei lavoratori, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail, dell’Asp di Messina, rappresentanti per la Sicilia e la Calabria dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni ,il Presidente dell’Associazione tutrici e Tutori Volontari per i minori stranieri non accompagnati.
In apertura, il Prefetto ha richiamato l’attenzione dei presenti sull’importanza della tematica che coinvolge prevalentemente lavoratori stranieri stagionali impiegati in agricoltura e in ambiti connessi e che richiede, anche alla luce delle Linee- Guida nazionali, un coinvolgimento attivo di tutte le componenti istituzionali e delle parti sociali al fine di garantire un’effettiva tutela ai cittadini stranieri che versano in condizioni di sfruttamento lavorativo perpetuato da chi approfitta del loro stato di bisogno.
Lo stesso Prefetto ha fatto anche cenno all’impegno costante che la Prefettura profonde per contrastare il fenomeno, da ultimo attiva nell’ambito dell’attuazione del progetto Supreme 2, guidato dalla Regione Siciliana e rivolto prioritariamente alla platea dei richiedenti protezione internazionale presenti nei Centri di accoglienza e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo in ragione delle particolari condizioni di vulnerabilità.
Il Presidente dell’Associazione Penelope ha posto l’accento sulla necessità di mettere in campo azioni che possano favorire l’emersione e l’effettiva presa in carico delle vittime attraverso un maggiore coinvolgimento delle Amministrazioni comunali, auspicando, anche alla luce del neo-introdotto articolo 18 ter del decreto legislativo n.286/1998, un intervento di protezione che si collochi nel lasso temporale che intercorre tra la possibile denuncia di situazioni di violenza, abuso o sfruttamento del lavoro e il rilascio di un permesso speciale di soggiorno previsto per queste fattispecie.
L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina ha rappresentato come l’Amministrazione intrattenga varie forme di collaborazione a favore della popolazione straniera sia con la Regione Siciliana che con il Polo sociale integrato di Messina tra cui anche l’ospitalità garantita nella c.d Casa Accoglienza per i senza fissa dimora, compresi i cittadini stranieri in condizione di povertà, che testimonia la grande attenzione dell’Ente verso il disagio sociale.
Nel corso dell’incontro le Forze di Polizia hanno altresì evidenziato che il fenomeno è meno visibile in questa provincia rispetto ad altre province siciliane, ove sono presenti i tipici insediamenti informali, ma è comunque esistente e, purtuttavia, non si registrano numeri significativi di denunce anche a causa del timore dello straniero irregolare di subire un provvedimento di espulsione. I casi di denuncia segnalati sopravvengono infatti principalmente a seguito di infortuni sul lavoro.
I rappresentanti dell’OIM hanno osservato al riguardo che al fine di dare concreta attuazione alle politiche di governo è fondamentale conquistare la fiducia del migrante per indurlo alla denuncia. A tal fine occorrerebbe una adeguata formazione da fornire ai mediatori culturali i quali notoriamente giocano un ruolo decisivo nel processo di integrazione, che valga a coniugare l’esperienza acquisita nell’attività di contrasto al fenomeno con la professionalità posseduta.
I presenti al tavolo hanno manifestato ampia disponibilità per realizzare un sistema di rete attraverso la cooperazione tra pubblico e privato in una logica di governance multilivello e multisettoriale
Il Prefetto conclude i lavori del tavolo condividendo l’esigenza di procedure concordate volte a migliorare il coordinamento tra le componenti istituzionali e le parti sociali al fine di rendere più efficaci gli interventi. Ha, quindi, assicurato il massimo impegno volto alla stesura di un protocollo operativo che fissi termini e modalità di intervento di ciascun firmatario per potenziare l’attività di emersione e identificazione delle vittime di sfruttamento lavorativo e coordinare gli interventi di contrasto con quelli socio-assistenziali previsti nelle Linee-Guida nazionali.
