
Si è tenuto presso il Palazzo del Governo di Messina, nella giornata di ieri, 7 aprile 2025, un incontro volto alla prevenzione ed al contrasto della dispersione scolastica, con un focus anche sui fenomeni della devianza giovanile.
Sono intervenuti il Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Prof. Leon Zingales, il Presidente del Tribunale per i minorenni di Messina, dott.ssa Francesca Pricoco, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Messina, dott. Andrea Pagano, l’Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Messina, dott.ssa Liana Cannata, il Questore, dott. Annino Gargano, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Lucio Arcidiacono, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Girolamo Franchetti, e la Responsabile dell’Ufficio Servizio Sociale per i minorenni, dott.ssa Maria Palella.
La riunione, inserita nell’ambito delle attività poste in campo dall’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica, è stata presieduta dal Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, e si è rivolta principalmente ai Dirigenti scolastici degli Istituti del territorio provinciale, con l’obiettivo di creare una fitta rete di sinergie tra scuola ed Istituzioni al fine di mettere in campo iniziative rivolte al mondo minorile, anche con accordi interistituzionali.
In apertura, il Prefetto Di Stani ha ringraziato i numerosi Dirigenti scolastici presenti, riconoscendo l’importante ruolo di protagonista della scuola nell’educazione dei giovani, insieme alla famiglia, e, nel contempo, ha posto l’accento sull’importanza della rete tra Istituzioni per individuare percorsi ed iniziative che possano costituire opportunità per i ragazzi, anche e soprattutto per quelli che presentano segnali di devianza.
Il Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale ha fatto presente che, sotto il profilo della “dispersione esplicita”, relativa all’effettiva frequenza delle lezioni da parte degli studenti, non vi sono segnali particolarmente preoccupanti, ma nel contempo ha esortato le scuole a proseguire il monitoraggio al fine di arginare anche i residuali casi di assenza ed elusione scolastica, avvalendosi anche degli strumenti normativi offerti dal Decreto Caivano.
Più complesso è stato, invece, il dibattito riguardante il profilo della “dispersione implicita”, il più silente fenomeno del progressivo scostamento dei giovani dal reale percorso di formazione che può aversi anche in presenza di regolare frequenza delle lezioni e che spesso si accompagna a comportamenti dannosi, abusanti o antigiuridici dei giovani.
A tal proposito, la Presidente del Tribunale per i minorenni, dott.ssa Pricoco, ha imputato tali dinamiche distorsive alla crisi di relazione tra i giovani d’oggi ed ha ribadito l’importanza di considerare le specificità dei singoli casi concreti. La stessa ha evidenziato l’imprescindibilità della formazione, da svolgersi anche attraverso l’impiego dei servizi sociali, con una capillare attenzione al territorio tramite centri socio-educativi e gruppi sociali.

Sul punto, il Procuratore dott. Pagano ha sensibilizzato i Dirigenti scolastici a non esitare a procedere nella segnalazione di fatti gravi svoltisi all’interno degli istituti, avendo chiaro il netto discrimen tra fatti di reato e le mere incomprensioni risolvibili in ambito scolastico.
Lo stesso ha dato, poi, grande risalto all’informazione, punto nodale per garantire l’intervento dell’Autorità giudiziaria che, pur mantenendo il proprio ruolo residuale, costituisce talvolta l’unica soluzione approntabile per fronteggiare contesti di maggiore gravità.
Il Procuratore ha qualificato come altamente costruttivi gli input provenienti, in quest’ambito, dalle istituzioni scolastiche attraverso percorsi formativo-informativi sull’antigiuridicità di determinati comportamenti e sulle conseguenze di atti quali il bullismo, lo spaccio di sostanze stupefacenti, la permanenza impropria nei social network.
Al riguardo, il Questore di Messina, dott. Gargano, ha segnalato che anche le Forze dell’Ordine possono e devono rappresentare per i Dirigenti scolastici un riferimento territoriale di fronte a comportamenti devianti al fine di lavorare in sinergia ed intervenire in chiave preventiva, prima ancora che repressiva.
Ampio spazio è stato dedicato, da ultimo, alle politiche di coinvolgimento delle famiglie allo scopo di renderle avamposto necessario nella gestione delle situazioni più complesse: si è proposto di pianificare strategie di confronto all’interno di un percorso che miri alla conoscenza dei ragazzi, anche attraverso lo studio dei loro nuovi codici linguistici e comportamentali. Ciò al fine di cogliere eventuali segnali di disagio, intercettandone le istanze prima che possano sfociare in situazioni patologiche.
A conclusione dei lavori, il Prefetto ha ringraziato i presenti per il proficuo confronto maturato sulle problematiche attinenti al tema ed ha dichiarato di nutrire speranza nel fatto che gli ausili normativi, giudiziari ed istituzionali, oltreché le migliori prassi implementate, possano consentire il recupero delle situazioni di dispersione scolastica più complicate e borderline, per una migliore tutela dei diritti dei più giovani.
Il Prefetto ha, infine, preannunciato che saranno organizzati ulteriori incontri con i competenti attori istituzionali per mettere a punto strategie e iniziative sui singoli specifici temi del disagio sociale.
