Uno sciopero dei lavoratori ATM partecipatissimo quello di ieri con ben 75 operatori in servizio che vi hanno aderito su 118 turni previsti nell’orario previsto dalla manifestazione di protesta.

LA FIRMA NEGATA

I problemi sono sul tavolo e conosciuti ormai, ma continuano ad essere questioni irrisolte, soprattutto inascoltate. Eppure le sigle sindacali ORSA, FAISA CISAL e FIT CISL avevano tentato di mediare per scongiurare la giornata di protesta chiedendo l’intervento del sindaco di Messina Federico Basile, che però non c’è stato. Lo sciopero segue infatti l’incontro con la presidente di ATM Grillo nel quale, fanno sapere i sindacati, era sembrato che si potesse giungere finalmente ad un accordo che avrebbe potuto scongiurare i disagi patiti ieri dagli utenti per la sospensione del servizio.

Il rifiuto, però, della presidente di firmare il verbale dell’incontro ha condotto i sindacati ed i lavoratori aderenti alle tre sigle ad incrociare le braccia. Un rifiuto incomprensibile in quanto, ribadiscono le sigle, sembrava si fosse aperta una breccia. Scrivono i sindacati nel volantino dello sciopero: “Abbiamo portato al tavolo rivendicazioni di facile soluzione per favorire il dialogo e l’apparente disponibilità della presidente sembrava orientata a una nuova stagione di confronto costruttivo. Aspettavamo solo la firma del verbale per sospendere lo sciopero, firma che la presidente, dopo essersi consultata con gli altri sindacati, non ha voluto apporre. Una tattica infantile che certamente non placherà la protesta dei lavoratori, ormai stanchi delle vessazioni e delle ritorsioni che subiscono ogni santo giorno“.

LA SOLIDARIETA’ E L’ASCOLTO DELLA POLITICA NAZIONALE E LOCALE

Presenti allo sciopero la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino che ha ascoltato i lavoratori, ha colloquiato con loro ed ha espresso la sua solidarietà per vicende lavorative che mostrano un evidente disinteresse nei confronti delle esigenze dei lavoratori che sono diritti contemplati e riconosciuti in qualsiasi dinamica aziendale. Diritti non rispettati in nome di un modello di efficienza che, l’azienda, dimentica sia irraggiungibile senza il rispetto proprio dei lavoratori che sono coloro che, nel concreto, tale efficienza sono in grado di raggiungere.

Sono intervenuti anche i consiglieri comunali in quota PD Felice Calabrò e Alessandro Russo che hanno garantito che faranno sentire alta la propria voce i consiglio affinché si faccia chiarezza, una volta per tutte, su vicende come la proposta assistenza al Comune di Taormina, senza però che la questione sia stata discussa in consiglio comunale, sulle previste esternalizzazioni che contravvengono a quanto previsto dal Salva Messina firmato a suo tempo con l’allora sindaco Cateno De Luca e della vicenda degli ammanchi di cassa in ATM, e molto altro ancora. Non sembra che quella di ieri sarà l’ultima delle giornate di protesta.