Mentre gli alberi crollavano, le famiglie di Cataratti venivano evacuate dai vigili del fuoco, mentre le strade si allagavano come canal grandi veneziani e perfino il tetto di Palazzo Zanca cadeva, Federico Basile era a Napoli
Quando una nave è in balia del maltempo il primo ad essere sul ponte di comando, in plancia, è il comandante. E’ una regola marinara ferrea che può essere tranquillamente trasferita anche alle aziende ma soprattutto alla politica ed all’amministrazione, quando si tratta in particolar modo di gestire persone, famiglie, sicurezza.
Sbalordisce e dispiace, pertanto, che questo principio di sicurezza e di competenza in comando non sembra essere condiviso dal nostro Sindaco di Messina. Infatti, mentre gli alberi crollavano, le famiglie di Cataratti venivano evacuate dai vigili del fuoco, mentre le strade si allagavano come canal grandi veneziani e perfino il tetto di Palazzo Zanca cadeva, Federico Basile oggi era a Napoli, mentre a Messina continuava a piovere, a seguire un incontro di un partito politico, quello, ormai, della Castelli e di Danilo Lo Giudice.
Il maltempo, quindi, non ha fermato Basile dall’essere presente alla kermesse politica, mentre a Messina pioveva l’equivalente di tre mesi di pioggia.
Il Sindaco Basile può, ovviamente, andare dove vuole, ma il principio di opportunità, in frangenti come quelli appena trascorsi, gravi e di pericolosità per la popolazione, secondo noi, avrebbe imposto un bel “No, mi spiace ma devo restare al servizio dei messinesi”. Occasione perduta.
