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Rischio Pinqua, 88 nuovi alloggi con 30mila metri quadri di spazio pubblico.. tutto in un anno? Puccio crede nel “miracolo”

- 26/03/2025
salvo puccio

“Usate i fondi Pinqua! Ce li avete! Usateli!”. E’ un sollecito che avevamo pubblicato qualche tempo fa, invocato da una donna in emergenza abitativa che mandò una lettera a Voce di Popolo. La nostra lettrice scriveva: “Fatevi un esame di coscienza! Avete i fondi pinqua! Usateli! Un anno è passato dalla notizia di questi fondi, mentre io e molte altre famiglie siamo in disagio abitativo da anni! Anni! Non giorni. Non so se la vostra è incompetenza o mancanza di voglia di lavorare. Oppure potrebbe essere che semplicemente non avete voglia di toglierci da questo disagio! Semplicemente non volete? Perché toglierci dal disagio abitativo doveva essere semplice visti i fondi che avete a disposizione“.

Cadde nel silenzio.

Così come cadde nel nulla ogni sollecitazione di quei pochi consiglieri comunali che nel tempo hanno ricordato all’Amministrazione comunale che i fondi PINQUA sono stati assegnati nel 2021. Allora l’amministrazione dell’epoca cantò vittoria perché il progetto messinese fu da esempio per le altre città e si posizionò primo in graduatoria. Un fatto innegabile che non può però diventare il filo conduttore delle dichiarazioni di oggi di un’amministrazione comunale che si sveglia d’improvviso sollecitata dal rischio concreto di perdere del tutto oltre 145 milioni di fondi.

GLI AVVERTIMENTI DA REGIONE E MIT: “I FONDI? OCCHIO CHE VE LI TOGLIAMO”

A sollecitare in modo energico e senza sconti è da un lato la Regione Siciliana, dall’altro il MIT, il ministero Infrastrutture e Trasporti, guidato dal Ministro Salvini, che non intende assolutamente perdere un euro di fondi PNRR per l’inerzia delle amministrazioni che hanno avviato cantieri che vanno a rilento o che, come nel caso di Messina, non li hanno neanche aperti. Il rischio concreto, quindi, è che i soldi assegnati a Messina nel 2021 e poi rimodulati con il PNRR, vengano sottratti alla nostra città per essere assegnati ad altri comuni più efficienti nel rispetto del cronoprogramma, che a Messina non è mai iniziato.

ZERO GIUSTIFICAZIONI

Per cui la questione IACP, sorta per l’area di Bisconte, non è la motivazione sulla quale basare la giustificazione del perché non si è ancora aperto il cantiere. Si tratta solo di un incidente di percorso, ma non della causa principe. Quella vera è l’inerzia con la quale questa amministrazione è giunta, dal 2022, anno dell’elezione di Basile, al non aver mai pubblicato bandi e aperto cantieri per l’uso dei fondi PINQUA. Perché dal 2021, insomma, ci si sveglia solo adesso? Ora che c’è il rischio concreto di perderli?

La ex CASERMA SABATO e l’ex sede dell’ITIS MARCONI a Giostra

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Il tempo è risicatissimo. E la domanda sul come sia finita, insiste anche sull’ex caserma Sabato, che doveva trasformarsi in 66 alloggi e della quale, però, non si sente più parlare dall’ottobre dello scorso anno. Così come dell’ex sede dell’ITIS Marconi di proprietà della Curia, già destinata ad ipotetica sede del secondo Palazzo di Giustizia, oggi ripescata per trasformarla in alloggi. Ma sempre ipoteticamente, visto che non è dato sapere se vi siano interlocuzioni concrete e in che termini. Ricordiamo che esiste un contenzioso tra Curia e Comune che risale al 2010 ed è tutt’ora in ballo, quando, come scritto, questa scuola, chiusa per l’occorrenza, doveva diventare la seconda sede del Tribunale di Messina.

Ex Istituto Marconi, quando sarebbe dovuto diventare la seconda sede del Tribunale di Messina.

L’OTTIMISMO DI PUCCIO E LE “INTERLOCUZIONI AVVIATE CON IL MINISTERO” DA MONDELLO OGGI “PUNITE” CON IL SOLLECITO

Puccio, il DG del Comune di Messina, giura che “non perderemo i fondi PINQUA”, ma la realtà è dettata da un cronoprogramma da “miracolo”: si tratta di un cantiere non ancora aperto in cui si dovrebbero costruire ben 88 alloggi, dei 388 ipotizzati originariamente, come previsto dal progetto necessariamente, si capisce adesso, rimodulato, e contemporaneamente allestire 30 mila metri quadri di spazio verde pubblico. Il tutto entro il mese di marzo 2026, consegnato e collaudato. Stiamo parlando di un vero miracolo, che per la verità ci auguriamo che davvero accada. E quelle rassicurazioni che provenivano lo scorso anno dall’assessore Mondello che annunciava “interlocuzioni” con il Ministero proprio per scongiurare la perdita di fondi? Che fine hanno fatto? E che effetto hanno avuto, se non l’avvertimento formale del ritiro dei finanziamenti?

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