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Carreri su potabilità dell’acqua e su AMAM immagina le “sue” regole

- 23/03/2025
nino carreri

“Lo ripetiamo ancora una volta, l’acqua è potabile ma manca la certificazione di ASP”. Lo scrive in una nota l’assessore comunale Carreri ed è come dire “non ho la patente ma so guidare lo stesso”. Un’affermazione paradossale sulla quale c’è molto da riflettere. Careri si affanna così a rispondere alle accuse senza mezzi termini sollevate dal Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” in una conferenza stampa.

“Rispetto ai temi sollevati dal comitato, sottolineiamo innanzitutto che più volte sia questa Amministrazione che i vertici di AMAM hanno incontrato i rappresentanti, garantendo costante aggiornamento e rispondendo puntualmente alle questioni poste. Confermiamo, ancora una volta, la piena disponibilità a proseguire nel dialogo e nel confronto”. Ma anche questa affermazione di Carreri è fortemente eccepibile e dimostrabile del contrario laddove il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” contesta che AMAM non comunica i dati dello stato della potabilità dell’acqua, tanto da rivolgersi all’ARERA.

“Stiamo lavorando per ripristinare una situazione di assoluta normalità. È stato già chiarito più volte l’iter burocratico per ottenere l’autorizzazione sanitaria definitiva da parte dell’ASP rassicurando al contempo la cittadinanza sulla qualità dell’acqua che è costantemente monitorata da AMAM e risulta pienamente conforme ai parametri previsti dalla legge, insinuare il contrario è malafede pura”. Malafede? Di certo non basta l’affermazione di Careri che non è di certo un funzionario ASP per tranquillizzare i cittadini e mettere fine alle polemiche.

“E sorprende ancor di più – continua Carreri – che l’ex assessore Ialacqua, rappresentante di una giunta Accorinti che ha lasciato AMAM con oltre 59 milioni di euro di debiti solo con i fornitori di energia elettrica, oggi si permetta di parlare di “sistema colabrodo”. Messina, lo ribadiamo, non ha certo dimenticato l’ottobre 2015 quando, proprio per l’incapacità gestionale di quella amministrazione, la città rimase senza acqua per quasi un mese, in una situazione disastrosa per l’intera comunità”. Non si può però dire meglio dell’attuale amministrazione che ha lasciato la scorsa estate pletore di cittadini senz’acqua, per motivi ancora oggi non chiari. E che nonostante la rilevante somma assegnata dal PNRR per l’efficientamento della rete idrica cittadina, i lavori risultano molto indietro rispetto a quanto previsto, dato che l’acqua continua ad arrivare in modo difficoltoso e per poche ore nelle case dei cittadini.

“A chi oggi continua a fare demagogia anche sulla questione Ponte sullo Stretto ricordiamo che è stata proprio l’amministrazione Basile a vincolare qualsiasi autorizzazione o parere sull’opera alla preventiva realizzazione di interventi compensativi per circa 50 milioni di euro, interamente dedicati al potenziamento del servizio idrico cittadino. Queste opere non solo partiranno prima della costruzione del Ponte, ma sono già oggetto di incontri tecnici tra AMAM e la società Ponte sullo Stretto, come ben noto a chiunque voglia realmente informarsi. Ricordiamo inoltre che Messina è l’unica città siciliana ad aver ottenuto questo finanziamento, pari a 20,7 milioni di euro, per i lavori di riqualificazione della rete idrica finanziati con fondi del PNRR.”. Ecco, appunto. Il rischio, se non si rispettano le scadenze, è quello di perdere anche questi soldi.

“Troviamo quindi stucchevole, oltre che irresponsabile, questa continua opera di disinformazione da parte di chi ha messo davvero a rischio la città, non pagando neanche le forniture di energia elettrica e spingendo l’azienda sull’orlo del fallimento”. I dati però sono dati e quelli forniti dal Comitato sono puntuali e precisi. Pertanto come può smentirli Carreri che parla ancora di “disinformazione” quando si tratta solo di informazione che non piace all’amministrazione di cui fa parte? 

“Ribadiamo, infine, che restiamo sempre disponibili al dialogo con i cittadini e con chiunque abbia a cuore Messina, ma non certo con quei politici che, dopo aver gestito in maniera fallimentare AMAM, oggi non hanno nemmeno il coraggio di assumersi apertamente la responsabilità politica del disastro prodotto, preferendo nascondersi dietro la facciata di comitati civici”. Il dialogo, ricordiamo all’assessore Carreri, deve sempre essere una linea aperta. Che non può essere chiusa e infastidita come quella che registrammo quest’ultima estate.

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