
nota stampa Manuli Partito Repubblicano
Durante le elezioni amministrative del 2023, la lista “Nord chiama Sud” di Cateno De Luca ha vinto con la promessa di un cambio di marcia e un risanamento etico, morale e finanziario, insieme a un generale cambio del personale politico. Tuttavia, si è registrato un primo cedimento riguardo al personale politico: gran parte dei “responsabili” è stata inserita nelle liste di Cateno De Luca, mentre solo pochi sono rimasti fuori e incredibilmente recuperati da coloro che erano stati traditi. Sorge spontaneo chiedersi il perché.
Subito dopo l’elezione, con sorpresa di molti, sono stati confermati nei posti apicali dirigenti e funzionari che erano stati protagonisti del dissesto comunale. Con fare autoritario, De Luca ha insediato un nuovo Consiglio di Amministrazione alla “Speciale” e nominato i rappresentanti alla Rete Fognante, eludendo gli statuti e le disposizioni dell’assessorato che indicavano chiaramente l’obbligatorietà del rappresentante delle minoranze consiliari negli Enti Partecipati.
Nel frattempo, è stata nominata una giunta variegata composta da persone capaci, alcune delle quali con grandi esperienze passate (in amministrazioni duramente attaccate dallo stesso De Luca) ma tutte con un grande pregio: l’assoluta obbedienza.
Una volta insediati gli organi amministrativi e burocratici, si è passati al secondo punto dell’operazione, la ricerca di personale idoneo e adeguato alle necessità: sono stati selezionati elementi di spicco dai paesi vicini, noti per la loro grande professionalità nella gestione di pratiche complesse. Laddove necessario, sono stati affiancati legali, consulenti, esperti o anche praticoni purché capaci di svolgere alti servizi.
Ora tutto è pronto per il varo in grande stile di una delibera chiamata “Salva Taormina”, che alla luce del sole appare più come un “Spoglia Taormina”. Numerose operazioni sotto soglia (appalti di lavori e servizi) sono state avviate, come si può notare dalle centinaia di determine dei vari dipartimenti, tutte uguali e spesso divise in tranche, Inoltre, la centrale appalti utilizzata non è più Letojanni, ma un’altra sede distante da Taormina ma più vicina a Fiumedinisi-Messina.
La “Speciale” è passata da 63/68 unità a oltre 210 dipendenti, senza conteggiare gli interinali, e da consulenze per oltre 320 mila euro, e nom si sa quanto per lavori o serviz,i, al limite statutario. Avvenimenti e fatti che, abbinati allo strano evolversi della Liquidazione Straordinaria, sollevano seri dubbi che dovrebbero essere indagati dalle autorità competenti. Il debito straordinario è cresciuto dagli originali 18,5 milioni certificati dal piano di riequilibrio, ai 44 milioni dell’accertamento OSL primario, passando a oltre 110 milioni di monte debito, dopo diversi annunci della OSL.Infine, occorre comprendere le numerose transazioni effettuate con legali/avvocati, dipendenti ed ex dipendenti, l’istituto S. Alessio, ex Impregilo, Rete Fognante, e in sintesi tutta la procedura messa in atto dalla OSL che sembra essere a disposizione dell’amministrazione e non viceversa. Questo ha generato seri dubbi sulla correttezza dei comportamenti tenuti, tanto da non generare alcun appunto alle condotte estreme dell’amministrazione in campo finanziario ed economico, che doveva essere sotto la sorveglianza della OSL.
Si segnala la volontà di creare ulteriori partecipate, due in collaborazione con la città metropolitana, che cozzano non solo con il buon senso, ma anche in buona parte con le normative che regolano la loro istituzione in relazione al numero di abitanti. Operazioni di chiaro stampo predatorio, volte a svuotare il Comune di significato e affidare tutto a esterni più facilmente controllabili e gestibili, per fini poco compatibili con l’interesse della cittadinanza.
PRT Partito Repubblicano Taormina
Giuseppe Manuli
