Il cittadino Marcello Scurria apre lo scontro aperto. Con Cateno De Luca che minaccia di voler “aprire gli armadi”, con Basile “che ne risponderà civilmente”.
Ma cosa ci sarà mai negli armadi di De Luca?
“Una minaccia che non mi tocca, anzi invito De Luca a portarli in Procura quegli armadi?” dice Scurria dagli schermi di TCF in un pacato ma chiaro monologo che evidenzia amarezza, delusione, ma anche fermezza esternata in un chiarissimo “Adesso parlo io”. “Perché io c’ero – ha detto Scurria – e conosco perfettamente il livello di preparazione di questa amministrazione”.
Scurria, “Finiamola di continuare con una narrazione che racconta di quanto questa amministrazione sia ‘brava’. Un’amministrazione che ha perso ben 127 milioni euro di fondi!”.
Tempo fa scrivemmo dei fondi persi dall’amministrazione Basile, e, nonostante i documenti a riprova, fummo violentemente attaccati e definiti, per l’ennesima volta “sciacalli”, e con noi chiunque abbia parlato di questi fatti. Quanto scrivemmo, che ribaltava la narrazione idilliaca della gestione messinese dei fondi pubblici, viene oggi confermata da Marcello Scurria: “Finiamola di continuare con una narrazione che racconta di quanto questa amministrazione sia ‘brava’. Un’amministrazione che ha perso ben 127 milioni di euro di fondi!”.
Quali convenienze politiche? A chi dava fastidio il signor Scurria?
Ma perché è stato rimosso Scurria? A chi faceva paura? Quali programmi avrebbe potuto scombinare? Scurria che lavorava per dare casa e sostegno a chi era in evidente ed accertata emergenza abitativo rappresentava il candidato Sindaco perfetto? Tanto da sconvolgere le mire di rielezione di De Luca per Basile? E perché Schifani lo rimuove? La rimozione di Scurria c’entra qualcosa con le dichiarazioni del Presidente a favore di un proprio secondo mandato alla Regione?
La reazione scomposta di Cateno De Luca?
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De Luca dichiara che non c’è alcuna propria influenza in questa scelta. Lo urla e si accalora. Lui minaccia di “aprire gli armadi”, mentre Schifani, muto sulla vicenda, non risponde alle domande, anzi non vuole proprio parlarne. Sa perfettamente, Schifani, che questa scelta non è stata certo felice, né producente dal punto di vista che sta più a cuore, quello elettorale. Da vecchio politico, Schifani sa perfettamente che non parlarne serve a far passare la buriana ed a spegnere le polemiche. Il concetto è che meno se ne parla “prima la gente dimentica”.
“La responsabilità di quello che è accaduto, al di là delle scelte successive di Schifani, è sotto gli occhi di tutti. Il misfatto si è consumato ed è inutile provare a cambiare la realtà”.
Chi invece sbotta è De Luca dimostrando fastidio, ma anche preoccupazione, e cercando in tutti i modi di tirarsi fuori dalla portata di un boomerang che è già partito con la revoca di Marcello Scurria. E’ noto che chi urla vuol avere ragione a tutti i costi. Chi si agita, normalmente, vuol sottrarsi ad eventuali chiamate a risponderne.
Sulla reazione sopra le righe di De Luca ha risposto Marcello Scurria anche oggi con un post che riportiamo:
De Luca confonde la causa con l’effetto.
“Posso capire, si fa per dire, che Basile dopo aver tirato la pietra abbia provato a nascondere la mano ma tu, caro De Luca, di solito sei abituato a metterci la faccia. Ieri, invece, dopo che si era consumato il “delitto perfetto”, hai rilasciato un’intervista per tentare di scaricare su altri la colpa della mia revoca.
Come si diceva ai miei tempi l’hai buttata il politica e alla fine in caciara. Capisco che la spontanea indignazione di tanti Cittadini (se lo chiede ancora tutta la Città) contro un attacco alla mia persona, studiato a tavolino, ti abbia preoccupato.
Capisco, ma fino ad un certo punto, che i risultati apprezzati dai Messinesi, soprattutto nell’ultimo anno, potessero dare fastidio. Ma dire che la colpa della revoca deve attribuirsi ad un’improbabile regolamento di conti politici dentro il partito di forza Italia è una bella supercazzola. La causa, l’origine di ogni cosa è l’accusa pretestuosa e strumentale oltre che grave di Basile che tu derubrichi un “fatto amministrativo”.
Il 10 gennaio durante un’intervista rilasciata a Malalingua, mostrando di sapere, hai parlato di “supplemento di istruttoria” e ora dici che ti sei stancato dì essere tirato in ballo? Ma chi tu ha mai tirato in ballo?
Se ti sei stancato, riposati e lasciami in pace. La responsabilità di quello che è accaduto, al di là delle scelte successive di Schifani, è sotto gli occhi di tutti. Il misfatto si è consumato ed è inutile provare a cambiare la realtà.
Ieri sera a Malalingua avevo già detto qualcosa. Per il resto (avvertimenti compresi) leggo i commenti dei Cittadini sui social. Nulla da aggiungere”.
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