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ATM – Funzioni di Direttore Generale attribuite al Presidente Grillo. Sindacati “Pubblico Ministero e giudice al contempo?”

- 20/02/2025
grillo bressan

“Con l’Ordine di Servizio n.13 del 19/02/2025 di ATM, si apprende, tardivamente, che a decorrere dal giorno 16/02/2025 le funzioni da Direttore Generale sono attribuite alla Presidente del Consiglio di Amministrazione, Avv. Carla Grillo”. Lo scrivono in una nota di Orsa, Fit Cisl e Faisa Cisal, indirizzata ad ATM, all’Ispettorato del Lavoro, al Sindaco, all’assessore ai rapporti con ATM e ai consiglieri comunali.

“Ci è doveroso segnalare – continuano i sindacati – che siffatto sistema del doppio incarico è già stato posto in essere nel recente passato ed ha attivato tangibili incongruenze nel sistema disciplinare.
Come noto a codesta Azienda, il titolo VI del Regio Decreto 8 gennaio 1931, n.148 (DISPOSIZIONI DISCIPLINARI) all’art. 58 prevede che: “Contro le punizioni la cui decisione è di competenza del direttore o del capo servizio, l’agente punito può ricorrere rispettivamente al Consiglio di amministrazione dell’azienda od al direttore”.
Significa che nel fatto di specie, in occasione di punizioni attribuite alla competenza del Direttore Generale, l’Avv. Carla Grillo si troverà nelle condizioni di emettere le sanzioni nel ruolo di Direttore Generale e in presenza di ricorso presso il Consiglio di Amministratore, promosso dal dipendente punito, l’avv. Grillo, questa volta nel ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione, dovrà valutare le motivazioni di un ricorso avverso alla punizione che Ella stessa ha in precedenza disposto.
Come dire che nella normale gestione della giustizia, in caso di ricorso presso la Corte d’Appello, il condannato ricorrente troverà un Giudice che nel contenzioso di primo grado rivestiva il ruolo di Pubblico Ministero.

Si ritiene pertinente rammentare che nella precedente gestione aziendale l’ex Presidente del Consiglio di Amministrazione, Giuseppe Campagna, nella fase in cui ricopriva anche il ruolo di Direttore Generale, abbozzò una soluzione, molto discutibile, che prevedeva la sua tattica e costante astensione nella valutazione dei ricorsi in sede di Consiglio di Amministrazione. Attesoché il Consiglio di Amministrazione, non a caso, è composto da 3 (tre) elementi, fece venire meno, per lungo tempo, il democratico principio delle decisioni assunte a maggioranza che si applica anche nelle assemblee di condominio.
Ne emerge che se anche l’Avv. Carla Grillo dovesse gestire il doppio incarico con le dinamiche a suo tempo poste in essere dall’ex Campagna, in presenza di ripetuta astensione della Presidente nella fase di valutazione dei ricorsi promossi dai dipendenti, in caso di pareri contrastanti dei due restanti elementi del Consiglio di Amministrazione, ci si troverebbe di fronte a un singolare, imprevisto e ingestibile equilibrio dell’Organo Giudicante statuito nel vigente sistema disciplinare.
Si segnala altresì l’anomalia per cui nella precedente gestione Campagna, in occasione delle centinaia di ricorsi avanzati dai lavoratori presso il Consiglio di Amministrazione, non si verificò mai che in presenza di astensione tattica del Presidente, nonché Direttore Generale, i due restanti Consiglieri chiamati ad emettere il giudizio definitivo ebbero pareri contrastanti (Sic!).
Ne emerse la fondata sensazione di un sistema giudicante sommario e prestabilito in modo da coprire l’incongruenza, in ambito disciplinare, del doppio incarico assunto da Giuseppe Campagna e in quella fase vennero meno i principi di Democrazia su cui si fonda il sistema disciplinare adottato in azienda ma anche la nostra Costituzione.
Nell’annunciare che all’eventuale riproposizione del descritto “Sistema Campagna” corrisponderà il ricorso delle scriventi OO.SS. presso le Sedi Legali deputate, siamo certi che la Presidente Avv. Carla Grillo, nonché Donna di Legge, troverà la giusta soluzione per evitare il ripetersi delle descritte anomalie.

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