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Capita che si guasti un serbatoio di casa e che molta acqua si riversi senza che venga utilizzata. Il consumo inaspettato non sfugge ad AMAM e nel 2023 ecco che il salato conto viene prontamente presentato ad un ultra settantenne: una bolletta di oltre mille euro. L’anziano non si perde d’animo e chiede prontamente un piano di rientro che gli viene accordato. Le bollette che seguono sono da sessanta euro comprese le rate del piano di rientro concordato e vengono pagate regolarmente. Ma nel 2025 ecco la sorpresa contenuta nell’ultima bolletta. Improvvisamente ne arriva una pari all’intero piano di rientro. AMAM è fortunata perché al settantenne non arriva con la bolletta anche un coccolone, ma incarica il figlio di informarsi su quel che è successo: perché chiedere l’intero importo in un’unica soluzione di un piano regolarmente rispettato? La risposta allo sportello ha un che di sconcertante: “L’abbiamo mandata nel caso in cui voleste pagare in un’unica soluzione..”. Ma se uno chiede un piano di rientro, gli viene accordato e l’utente lo rispetta, perché a rispettarlo non è proprio AMAM? Grande confusione di una gestione che già sopporta i problemi della precedente, ma che, evidentemente, non si fa mancare nulla.
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