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Risanamento a Messina: Faraone, Musolino “Finì a Schifani…”. Non solo Scurria ma anche…

- 18/02/2025
faraone musolino

Vicenda Scurria: in una nota stampa la senatrice Dafne Musolino e l’onorevole Davide Faraone inviano una nota alla stampa.

Schifani non governa, comanda, opera con logiche che nulla hanno a che fare col merito e non sopporta chi non è disposto a sottomettersi al suo volere.
Così è accaduto anche sulla vicenda del sub commissario al risanamento di Messina, l’avvocato Marcello Scurria. Nessuna valutazione del lavoro svolto, solo la volontà politica di appaltare l’intera provincia di Messina al neo-alleato, Cateno De Luca e quindi cacciare un uomo che stava facendo bene il suo lavoro. Stessa sorte toccherà presto al dg del Cas, l’ingegnere Fazio, colpevole solo di avere detto la verità: l’autostrada Messina-Palermo è ridotta a una trazzera.
Il prossimo nella lista dei “non graditi e defenestrati” potrebbe essere il dirigente del dipartimento Acqua e rifiuti, dott. Arturo Vallone, utilizzato da Schifani come comodo capro espiatorio per la chiusura della diga di Trinità, così come è accaduto in sanità ad altre figure. C’è un filo conduttore che unisce queste vicende perché Schifani, oltre a essere il governatore della Sicilia, è il Commissario per il Risanamento, il Commissario per l’Autostrada A19, il Commissario delle province, il Commissario per i rifiuti, colui che ha commissariato la sanità indicando assessori di sua diretta emanazione. Nonostante le nomine e i poteri straordinari, Schifani finora si è distinto solo per un’incapacità tale che, qualunque sia il settore, finì a… Schifani. E anche per il fatto che le responsabilità sono sempre di altri. Insomma, più che pensare a un secondo mandato le sole cose che dovrebbe fare sono riconoscere la propria incapacità e togliere il disturbo.

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