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Il paradosso degli alloggi popolari a Messina: il Comune chiede di acquisire immobili “completi” ma i propri li consegna senza luce, acqua, gas…

- 14/02/2025
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Sarebbe bene che il Comune di Messina prendesse esempio… da quel che chiede agli altri.

San Filippo alloggi non a norma

Come definire il raffronto tra chi predica bene e poi razzola male, anzi malissimo? Un paradosso, se non altro. Ed il vero paradosso lo si evince leggendo, da un lato, l’avviso pubblico ricognitivo della Patrimonio Messina, società del Comune, in merito alle caratteristiche richieste per gli immobili privati da acquisire, e quelli, dall’altro, consegnati a chi è in emergenza abitativa, come quelli di San Filippo. A mostrarli in tutta la loro inagibilità abitativa, è il consigliere di Prima l’Italia Cosimo Oteri. Una raffica di foto sconcertanti che dimostrano, come dice il consigliere, “una inefficienza e un menefreghismo inaccettabili”.

Tubi del gas esterni che si arrampicano lungo i muri, contatori del gas assenti, allacci luce inesistenti, ascensore non funzionante, pavimenti sconnessi, allacci per le lavatrici non realizzati.. Insomma come dire “se li volete è così, e quello che manca vedetevela voi”. Ecco perché “inefficienza e menefreghismo”, davvero inaccettabile.

Ma il vero paradosso emerge quando si legge l’avviso pubblico su citato, e in particolare, nella definizione delle caratteristiche richieste per la partecipazione al bando per l’acquisizione di alloggi privati per un importo pari a oltre 16 milioni di euro. Quel che il Comune con la Patrimonio Messina, cerca sono immobili “perfetti” e dotati di tutti i confort, quel che, invero, lo stesso Comune non ha offerto nel caso degli immobili di San Filippo. Ovvero, si chiede che gli immobili offerti siano dotati delle seguenti caratteristiche

1- sia dotato di conformità ai requisiti igienico sanitari: assenza di tracce di umidità o
condensazione permanente;

2- altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione pari
2.70 metri, riducibili a 2.40 metri per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti e i
ripostigli;

3- tutti i vani, ad eccezione di quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi,
vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta; bagno dotato di
apertura all’esterno o impianto di aspirazione meccanica;

4- sia, all’atto dell’acquisto, immediatamente abitabile senza necessità di alcun intervento di
ristrutturazione, neanche a titolo esemplificativo di tinteggiatura;

5- sia dotato di dichiarazione di conformità degli impianti (DICO – obbligatorio per gli
immobili realizzati o ristrutturati dopo l’entrata in vigore della L.37/08 del 13 marzo 2008)
o di rispondenza (DIRI) in sostituzione della DICO, degli impianti dell’immobile e dello
stabile in cui è situato (per impianti installati tra l’entrata in vigore della L.46/90 del 13
marzo 1990 e la L.37/08 del 13 marzo 2008): – impianto elettrico- impianto radiotelevisivo-
impianto di riscaldamento, condizionamento, climatizzazione (ove esistente) – impianto
idrico e sanitario- impianto per la distribuzione e l’utilizzo del gas- impianto di
sollevamento (ascensore)- impianto antincendio (ove esistente);

6- sia dotato di impianto elettrico, impianto radiotelevisivo, impianto di riscaldamento,
condizionamento, climatizzazione (ove esistente), impianto idrico e sanitario e impianto per
la distribuzione e l’utilizzo del gas di recente realizzazione;

7- sia dotato di infissi di recente sostituzione;

ma soprattutto “sia, solo per gli alloggi collocati alla terza elevazione fuori terra (secondo piano) o ai piani superiori, situato in stabile dotato di ascensore”.

Sarebbe bene che il Comune di Messina prendesse esempio… da quel che chiede agli altri.

Case San Filippo esterno tubi del riscaldamento ad altezza bambini 2