
Nota stampa Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA
Dopo la conferenza stampa dell’azienda, siamo più confusi che persuasi. In premessa Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA esprimono solidarietà alla Presidente Grillo per la e-mail anonima contenente “insulti” nei suoi confronti che nella giornata di ieri è stata resa nota alla stampa.
Il confronto fra controparti può essere anche aspro e diretto ma non deve mai scadere nell’indecenza. CISL, FAISA e ORSA nell’espletare la loro missione di parti sociali a tutela dei diritti dei lavoratori hanno sempre stigmatizzato simili vigliaccate, coloro che vorrebbero affrontare vicende così delicate sentenziando dietro l’anonimato o ciarlando nei social, evidentemente non possiedono la professionalità e la preparazione che sono patrimonio di chi ha le doti morali e il coraggio di esporsi e metterci la faccia.
Fatta la doverosa premessa non possiamo esimerci dal riscontrare alcune dichiarazioni della Presidente che appaiono fuorvianti e contraddittorie.
Aspettavamo con trepidazione la conferenza stampa di ATM S.p.A. che avrebbe dovuto fare definitiva chiarezza sulla vicenda di presunti ammanchi negli incassi dell’azienda che gestisce denaro pubblico ma ne siamo usciti più confusi che persuasi. Ci ha sorpresi l’atteggiamento aggressivo della Grillo nei confronti della stampa, della politica e del sindacato che in diverse occasioni hanno chiesto chiarezza sull’incresciosa vicenda. Inspiegabile inversione di rotta rispetto alla cortesia ostentata dalla Presidente davanti alle telecamere della trasmissione “Scirocco”, quando ha pubblicamente ringraziato proprio la stampa, la politica e il sindacato per aver acceso i riflettori sul caso. Cosa è successo nel frattempo? Probabilmente le pressioni, unite alla comprensibile inesperienza nella gestione della complicata e controversa azienda partecipata, hanno ingenerato confusione nei vertici del nuovo management che in conferenza stampa ha scelto di puntare il dito contro presunti detrattori invece di fornire elementi certi sull’accaduto che, a giudizio di queste OO.SS., resta ancora irrisolto per la maldestra, lunga e macchinosa gestione del caso che ATM S.p.A. ha voluto porre in essere con indagini al suo interno invece di trasmettere immediatamente la notizia di potenziale reato alla Procura della Repubblica e, dopo, fornire i dovuti dettagli a detto Organo competente.
Ai microfoni della Stampa la Presidente Grillo ha dichiarato: “Sono molto rammaricata per il modo in cui è stata veicolata la notizia, perché, al solo fine di screditare e calunniare l’operato di Atm, è stato fatto sciacallaggio, senza tenere in considerazione che per un argomento così delicato era necessario agire con grande cautela”. Probabilmente nella gestione della vicenda che la Grillo avrebbe voluto mantenere riservata fino alla conclusione delle sue personalissime indagini interne, non si è resa conto che stava custodendo il segreto di Pulcinella. Da mesi era fuoriuscita la notizie dalle sue stanze aziendali e le voci indiscrete che, evidentemente, il management non è riuscito a controllare, sono giunte nelle redazioni dei giornali, tant’è che durante la conferenza stampa indetta da Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA il 27 dicembre 2024 per affrontare altre problematiche aziendali, il giornalista della testata “Voce di Popolo” chiese ai rappresentanti sindacali presenti se avessero notizia di un presunto ammanco negli incassi della bigliettazione.
Quando la Grillo parla di “dovere di riservatezza”, dimentica, o preferisce non ricordare, che in data 15/01/2025 Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA, con una nota assolutamente riservata, che si allega al presente comunicato, chiesero ad ATM S.p.A. di fare chiarezza ed eventualmente smentire la falsa notizia col fine comune di tutelare l’immagine dell’azienda e dei lavoratori che vi operano.
Come spesso capita l’azienda snobbò la nota sindacale e non fece pervenire alcun riscontro, pertanto le Segreterie di Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA, consapevoli dei propri doveri statutari che comprendono il controllo del corretto impiego del denaro pubblico, in data 30/01/2025 inviarono un esposto alla Procura della Repubblica (di cui si allega copia con tutela della privacy) per segnalare il caso senza creare clamori e/o accusare nessuno, con l’unico fine di allertare l’Organo Giudiziario avente competenza, anche per scongiurare l’eventuale occultamento di prove da parte di soggetti potenzialmente implicati che, in quella fase, durante l’inchiesta interna imbastita dall’azienda, avrebbero potuto avere accesso alla documentazione sensibile.
Dai fatti narrati e certificati si evince che Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA non hanno fatto alcuna “bizzarra gara per assumersi la paternità della notizia”, così come avventatamente accusa la Presidente, Tutt’altro! Questi Sindacati, in assenza di notizie e/o rassicurazioni aziendali, con estrema cautela ed evitando ogni clamore hanno compiuto il proprio dovere civico, informando la Procura della Repubblica che in tema di indagini ha certamente più competenza del Consiglio di Amministrazione aziendale.
Nelle sue dichiarazioni la Presidente ammette che: “già il 6 novembre scorso, quindi ben 40 giorni prima che il caso esplodesse pubblicamente, grazie alla solerzia e all’operosità di alcuni funzionari dell’area commerciale, contro cui oggi si vorrebbe puntare il dito, è stato scoperto un ammanco di cassa”, significa che dal mese di novembre l’azienda aveva già notizia certa di un potenziale reato contro il patrimonio pubblico e invece di rivolgersi immediatamente alla Istituzioni competenti ha scelto di indagare attraverso un improvvisato tribunale interno? Probabilmente hanno agito con maggiore correttezza questi sindacati che, preso atto del lungo silenzio aziendale, hanno evitato di improvvisare improbabili istruttorie private e si sono rivolti alla Procura che le indagini le fa per incarico istituzionale e sa come agire per evitare l’eventuale occultamento delle prove. In buona sostanza la decantata indagine aziendale sembra aver partorito il topolino, da quanto si è appreso dalle dichiarazioni della presidente in conferenza stampa, ci sarebbe un indiziato che è stato punito con 10 giorni di sospensione ma non è chiaro se il dipendente in questione ha ammesso di aver sottratto le somme o, diversamente, essendosi occupato di tutto l’iter per il ritiro del denaro e non avendo contezza di come si sia concretizzato l’ammanco si è reso disponibile a rimborsare l’azienda.
Col chiaro intento di screditare l’operato dei rappresentanti dei lavoratori la Presidente ha dichiarato che “alcuni sindacati piuttosto che tutelare un lavoratore in difficoltà hanno diffuso notizie e indiscrezioni”. Sappia la Grillo che quando Fit CISL, FAISA CISAL e ORSA hanno presentato l’esposto in Procura non avevano notizia di potenziali colpevoli e/o di lavoratori in difficoltà, inoltre, la versione dell’unico “reo confesso” fornita dall’azienda è veramente poco chiara, pertanto annunciamo che avanzeremo richiesta di accesso agli atti per capire se questo dipendente ha compiutamente ammesso di essersi appropriato del denaro mancante o se la sua dichiarazione di responsabilità è stata fraintesa. In tal caso sarà proprio il sindacato ad occuparsi della difesa di detto lavoratore, anche per evitare che la vicenda si chiuda con il sacrificio del capro espiatorio.
Le confuse dichiarazioni della Presidente sono viziate da una successione di contraddizioni che non si può evitare di evidenziare, la Grillo esalta la solerzia e l’operosità di alcuni funzionari dell’area commerciale che già il 6 novembre scorso avrebbero scoperto un ammanco di cassa, ma allo stesso tempo ammette che si è fatta parziale chiarezza solo sull’ammanco di circa 3.000 euro e afferma che sono emersi ulteriori ammanchi più corposi, circa 10.000 euro, risalenti alle annualità 2022 e 2023. La domanda sorge spontanea: i solerti e operosi funzionari dell’area commerciale addetti al controllo degli incassi e, fra l’altro, premiati dall’azienda con Bonus ad personam per la dimostrata professionalità, negli anni 2022 e 2023 cosa controllavano? Solo oggi si sono resi conto di ammanchi arretrati? Aspettavano che gli “sciacalli” accendessero i riflettori prima di rendersi operativi nel loro incarico?
Gentile Presidente, ognuno faccia il proprio mestiere, pensi a controllare l’operato dei suoi collaboratori che per la tutela dei lavoratori è sufficiente il sindacato. Infine, riguardo il “clima d’odio” che la Grillo denuncia e strumentalmente attribuisce ad “alcuni sindacati”, invitiamo la Presidente a riflettere sulle pioggia di provvedimenti disciplinari capziosi che costantemente colpiscono i lavoratori moralmente ed economicamente, sui licenziamenti di apprendisti senza giusta causa, sulle esose richieste di risarcimenti con annessa messa in mora dei lavoratori, sulla compressione del diritto al riposo, sui controlli a distanza dei dipendenti con mezzi audio visivi, sulla penalizzazione economica che l’azienda ha voluto attuare a tutti i costi per colpire i dipendenti fruitori di Legge/104, Parentale, Donatori Sangue e similari… mentre alcuni prescelti percepiscono Bonus pari a 800 euro mensili per meriti che non è dato conoscere. Rifletta e si dia una risposta…
Segreterie Territoriali Fit CISL-FAISA CISAL-ORSA Trasporti
