
“Un vero e proprio capolavoro di gestione aziendale, grazie al nostro caro C.U.O.A.T. Trimarchi Santino, che sembra essere in grado di riscrivere le regole a suo piacimento. Trimarchi ha deciso che alcune persone meritano di essere pagate, mentre altre… no. Chi è che ha deciso chi meritava il compenso?”.
“Giungono segnalazioni, ormai quotidiane, da parte di numerosi lavoratori che hanno svolto il servizio navetta durante i concerti e, in generale, nei grandi eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale”. Lo scrivono in una nota i sindacati Cgil, UIL e UGL, quelle sigle considerate “più in linea” con l’Amministrazione di ATM Messina. I toni della nota rendono evidente che qualcosa si è chiaramente incrinato e che il caso dei pagamenti dei turni di servizio per i servizi navetta forniti da ATM rischia di essere un casus belli che pone in discussione tutto, anche perché accade alla vigilia dello sciopero indetto per oggi, 10 febbraio, da Orsa, Fit Cisl e Faisa Cisal.
“Non possiamo fare a meno di notare – continuano Cgil, Uil e UGL – con crescente preoccupazione, che la gestione delle politiche aziendali relative agli incentivi previsti dall’Ordine di Servizio n. 66 del 05/08/2024 sta diventando ogni giorno più… innovativa. Un vero e proprio capolavoro di gestione aziendale, grazie al nostro caro C.U.O.A.T. Trimarchi Santino, che sembra essere in grado di riscrivere le regole a suo piacimento.
Come stabilito dall’accordo del 30/07/2024, e come riportato nel documento ufficiale dell’Azienda, erano stati previsti due incentivi per i lavoratori impegnati in attività straordinarie:
- Incentivo per il lavoro svolto nei grandi eventi;
- Incentivo per il lavoro straordinario effettuato tra giugno e settembre 2024.
Ma il nostro geniale Trimarchi ha pensato bene di reinventare l’accordo, annullando o modificando arbitrariamente le disposizioni sottoscritte con le OO.SS.. Come? Pagando i lavoratori che hanno esteso l’orario di servizio sulla navetta per i grandi eventi, ma ignorando il pagamento di quelli che hanno prolungato il servizio shuttle per lo stesso evento. Perché? Beh, evidentemente Trimarchi ha deciso che alcune persone meritano di essere pagate, mentre altre… no. Chi è che ha deciso chi meritava il compenso? Ma certo, il nostro C.U.O.A.T. che ha deciso di sostituirsi al Consiglio di Amministrazione, il quale, evidentemente, ha delegato la gestione aziendale a lui.
Ma le ingiustizie non si fermano qui: il trattamento discriminatorio si estende anche al personale di verifica sala operativa e Carro attrezzi: Lì, la gestione sembra essere ancora più “affettuosa” e “simpatica”: ogni singolo tentativo di ottenere un compenso per il lavoro svolto viene ignorato o sottoposto a logiche incomprensibili. Non ci sembra più un’azienda, ma una sorta di gioco dove chi lavora viene sistematicamente penalizzato mentre qualcuno continua a riscrivere le regole a suo piacimento.
IL CASO DELL’AUTOBUS FERMO AD ATTENDERE GLI UTENTI DI UN EVENTO. “FERMO? NON STA LAVORANDO!”
E qui non finisce certo la fantasia di Trimarchi! Nella giornata di domenica 26 gennaio 2025,
nonostante fosse stato previsto uno straordinario d’ufficio e organizzato in anticipo per un evento, l’ora di straordinario non è stata retribuita. Per quale motivo? Perché l’autobus è rimasto fermo per un’ora ad aspettare l’uscita della gente. Sì, avete capito bene: l’autobus fermo, niente straordinario.
E come se non bastasse, si fa credere che il lavoro del conducente, in quel momento, fosse
praticamente nullo, visto che l’autobus non stava facendo avanti e indietro. È incredibile come un’ora di attesa possa essere ridotta a un “non lavoro” nel pensiero del C.U.O.A.T..
La situazione, che giorno dopo giorno diventa sempre più surreale, ci costringe a dire basta. Le
OO.SS. sono stanche di essere spettatrici passive di questa continua ingiustizia, in cui i lavoratori, nonostante si impegnino ogni giorno, sono trattati come pedine in un gioco assurdo, dove le regole cambiano a seconda dell’umore del responsabile.
Chiediamo, quindi, al Presidente Dott.ssa Grillo e al Sindaco Basile, di intervenire con urgenza. È necessario prendere provvedimenti nei confronti di chi, con arroganza e disinteresse, continua a calpestare gli accordi e la dignità dei lavoratori. La dittatura è finita da un pezzo, eppure sembra che qualcuno non l’abbia ancora capito. Non possiamo più tollerare questa continua “innovazione” che porta solo confusione e ingiustizia.
Fiduciosi che, finalmente, si faccia chiarezza. “
