(ANSA) – PALERMO, 07 FEB – “L’idea è quella di non dare continuità ad una giunta che noi reputiamo un guasto, grande quanto una casa. Nello slogan che abbiamo scelto, ossia, ‘Finì a Schifani‘, infatti, il significato è chiaro: è finita male, perché siamo arrivati fino a lui, ossia il peggio che ci potesse capitare. Da quando lui è presidente della regione abbiamo assistito alla fine della Sicilia ed è quindi nostra intenzione costruire un’alternativa“. Così il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone, parlando nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna “Finì a Schifani. Sicilia a rotoli un’alternativa è possibile”, alla presenza Fabrizio Micari, membro del comitato esecutivo di Italia Viva e della senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino. “Schifani – prosegue – non solo governa male ma commissaria, scaricando sulla burocrazia responsabilità che sono tutte politiche, non solo sue ma anche della sua maggioranza che lo sostiene. Questa consapevolezza la abbiamo tutti, innanzitutto all’interno della sua maggioranza, dove i due volponi, La Russa e Cardinale, stanno lavorando con i due discepoli, Galvagno e Tamajo, che poi sono i due che si apprestano a sostituire Schifani e tutto questo non emerge in uno scontro palese”. La campagna toccherà tutte e nove le province siciliane “ciascuna con un’iniziativa dedicata ad un tema specifico“, spiega Faraone.
Si partirà da Agrigento con l’iniziativa dal tema “Da capitale della cultura a barzelletta d’Italia“, in programma il prossimo 24 febbraio, a Messina il 1 marzo con “Pnrr ponte e infrastrutture, solo chiacchiere”, poi a Catania, il 21 febbraio con “La sanità regionale occupata da partiti cade a pezzi“, a Trapani il 24 marzo con “Abbiamo così tanta acqua che la scarichiamo in mare“. A Palermo, invece, sarà in programma il 10 marzo, il tema verrà reso noto a breve. Le ulteriori tappe siciliane verranno rese note prossimamente. “Non è difficile provare a pensare a modelli diversi e soprattutto provare ad immaginare un’alternativa di governo basata sulla programmazione – dice Fabrizio Micari – quello che è sconcertante, in questo momento, è lo spirito di improvvisazione“. “La campagna non vuole essere un attacco personale a Renato Schifani – dice Musolino – ma è un attacco politico. La Sicilia vive una stagione di immobilismo, anche se Musumeci aveva fatto poco, però si poteva raccogliere il suo operato per andare avanti, invece si è iniziato da zero. Questo è avvenuto per le gare per i termovalorizzatori, per i temi della sanità e per tanti altri settori strategici per la Sicilia”.
