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Messina, crisi del commercio aggravata dalle scelte viabili e dalla mancata digitalizzazione del 2020. Russo “Fondi usati per i concerti”

- 03/02/2025
viale san martino sera

“Nel 2020, con l’allora assessore Carlotta Previti, dicevamo il futuro del commercio passa dalla digitalizzazione. Ma abbiamo speso i fondi in concerti. E ora?”

Nel 2020 furono stanziate somme del PON METRO per la realizzazione di una infrastruttura digitale cittadina che potesse lanciare a livello nazionale ed internazionale il commercio messinese, creando il brand Messina. Lo ha ricordato in Consiglio comunale Alessandro Russo, PD, durante la seduta straordinaria odierna di Consiglio che ha cercato di affrontare il tema ormai evidente della crisi del commercio a Messina.

Alla contrapposizione tra amministrazione e commercianti, che però finalmente oggi si sono parlati, anzi per la verità “urlati” vicendevolmente, il consigliere Alessandro Russo ha sollevato LA questione: “Nel 2020, con l’allora assessore Carlotta Previti, dicevamo il futuro del commercio passa dalla digitalizzazione – ricorda ancora Russo – l’Unione Europea, allora, ci diede fondi dei quali solo una parte doveva andare alla promozione del marketing territoriale, ma un’altra parte di essi sarebbero dovuti andare a finanziare proprio quella infrastruttura digitale che doveva lanciare il brand Messina nel mondo! E invece dal 2020 a oggi abbiamo utilizzato quelle risorse per fare i concerti!”.

LA MANCATA DIGITALIZZAZIONE PREVISTA NEL 2020 – FONDI SPESI IN CONCERTI

previti
Carlotta Previti

Il consigliere Russo risponde così all’intervento dell’odierno assessore al commercio, Massimo Finocchiaro, che, difendendo quali scelte “incolpevoli e innocue per la crisi del commercio”, la viabilità, i cordoli e l’impossibilità di parcheggiare, ha annunciato nuovi progetti con finanziamenti “a fondo perduto” che “consentiranno la digitalizzazione”. Ma non era prevista già nel 2020? Perché si è preferito spendere quei soldi in concerti che, come dice Russo, “sono apprezzabili ma rappresentano una spesa corrente senza ritorno continuo e strutturale”? Perché non si è seguito il programma tracciato allora che già aveva visto l’endemizzazione della crisi del commercio messinese? “Mi preoccupa – ha continuato Russo – che lei assessore continui ancora a parlare al futuro!”.

La mancata digitalizzazione, l’uso di fondi del Pon Metro, incassati e spesi in maggioranza solo per i concerti, che portano certamente un maggiore afflusso di denaro ma non in termini continuativi, la consapevolezza, come ammesso dallo stesso Finocchiaro, della sussistenza di una crisi del commercio che non consente di certo alla città di prosperare e di crescere, visto che non esistono industrie e che i giovani senza opportunità vanno via, dono elementi cruciali e deleteri per i quali le odierne scelte del “pacchetto viabiltà” hanno dato non altro che un fenomenale colpo di grazia all’ossatura economica di questa città.

Il concetto è molto semplice: se il commercio on line oggi produce miliardi di fatturato, come ha detto l’assessore Finocchiaro, se questa amministrazione non è stata capace di proseguire sulla strada precedentemente tracciata dall’assessore Previti che aveva previsto l’evoluzione commerciale verso la digitalizzazione, contrastando l’on line di aziende che drenano denaro fuori Messina, fuori Italia, come si è potuto pensare che concerti e navi da crociera avrebbero potuto combattere la nuova tendenza del commercio, cogliendoci oggi del tutto spiazzati e impreparati? E come si può pensare che, per dirla con l’ingegnere Gaetano Sciacca, che faticosamente è intervenuto oggi, “togliendo ossigeno al malato asfittico, questo non muoia? Abbiamo tolto il diritto di fermata ai cittadini, togliendo ossigeno al commercio!”. Come si è potuto pensare di limitare i parcheggi, costipando la viabilità stringendo le strade, riempiendo il centro vitale della nostra città di cordoli, divieti e piste ciclabili non a norma e che nessuno usa?

E adesso? Si ha l’umiltà di cambiare strategia? Che si fa, assessore Finocchiaro?

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