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Circoli PD Messina: Basile: intervista “fantasiosa e mistificante. Messina continua a rimanere esclusa dalle dinamiche di sviluppo regionale e nazionale”.

- 14/01/2025
basile

Il (ri)trovato affiatamento tra Sud chiama Nord ed il centrodestra si ripercuote, con tutta evidenza, anche sulle scelte dialettiche dei rispettivi esponenti.

Ed infatti le trionfalistiche dichiarazioni della Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri che ci raccontano di un’Italia radiosa e prospera, in piena crescita economica e con un tasso di occupazione mirabolante, fanno il paio, oggi, con le parole altrettanto entusiastiche del Sindaco Basile, che fotografa una situazione della città di Messina a dir poco fiorente e virtuosa.

Ora, nessuno che abbia davvero a cuore questo territorio si augurerebbe mai il perdurare della condizione drammatica (ed apparentemente inesorabile) che Messina vive ormai da troppo tempo ed, anzi, tutti coloro i quali “sognano” ancora di non dover andar via, non possono far altro che desiderare ardentemente che questa città possa finalmente risorgere, sfruttando proficuamente tutte le proprie potenzialità, economiche, geografiche ed umane.

Proprio per questa ragione, però, di tutto c’è bisogno fuorché di mistificazioni.

Del tutto eloquente è il dato secondo cui nell’intera prospettazione offerta dal Sindaco non vi sia alcun riferimento alle profonde ferite sociali ed economiche della città di Messina: interi quartieri rimangono ai margini, con servizi inadeguati, disoccupazione dilagante, abbandono scolastico e, non ultima, mancanza di sicurezza. A fronte di grandi progetti infrastrutturali – che appaiono slogan accattivanti, più che realtà concrete – i villaggi periferici, soprattutto della zona sud, continuano nel loro isolamento, vivendo con il terrore costante persino della “pioggia”.

Quanto alla crescita economica, c’è poco da aggiungere e, diversamente, sarebbe frustrante per l’intelligenza dei messinesi. È sufficiente fare un giro tra le vie del centro cittadino per cogliere lo stato di desolazione ferocemente espresso dall’infinità di saracinesche chiuse e di insegne spente.

In attesa di questo famoso I-Hub, ci permettiamo piuttosto di ricordare al Sindaco che il Governo nazionale del suo neoamico Schifani ha tagliato fuori Messina dalle politiche industriali. Gli investimenti dei grossi gruppi industriali – quelli sì in grado di generare economia – saranno su Palermo e Catania. Sarebbe, anzi, interessante sapere se, da Sindaco Metropolitano, stia o meno seguendo le dinamiche che riguardano la transizione ecologica dei poli di Milazzo e Santa Lucia del Mela perché temiamo che, purtroppo, non sarà un concerto a risollevare le sorti di quei territori.

Disarmante, se non addirittura offensiva, è poi l’affermazione del Primo Cittadino secondo cui “diversi giovani stanno tornando”.

Lo vada a dire alle centinaia di famiglie messinesi che, giorno dopo giorno, vedono andare via i loro cari alla ricerca di un futuro altrove. I loro “cari” e non solo i loro figli.

Perché ormai da Messina vanno via i laureati alla ricerca di un contesto socio-professionale che li valorizzi; vanno via gli artigiani, gli operai, i cuochi, i camerieri, alla ricerca di un tessuto economico che gli consenta di sopravvivere; vanno via intere famiglie, e non certo per un “vezzo”, ma per l’amara necessità di inseguire il lavoro che qui manca o, sempre più spesso, per poter usufruire di quei servizi, persino basilari, che da noi sono assenti.

E sì, l’acqua è uno di quelli. Ed il fatto che lo stucchevole ed improduttivo rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione sia oggi verosimilmente finito – alla luce dell’anzidetta ritrovata armonia tra Sud chiama Nord ed il centrodestra – non significa che sia finita quell’emergenza ed è inaccettabile che il tema venga così palesemente accantonato e bypassato.

Sarà allora lecito mettere in dubbio la credibilità degli annunciati “Piani Strategici” mentre i cittadini continuano a subire interruzioni nel servizio idrico e non sanno ancora se li aspetti un’altra estate di passione come quella passata?

La verità, purtroppo, è che Messina continua oggi a rimanere esclusa dalle dinamiche di sviluppo regionale e nazionale ed è grave che il Sindaco non ne abbia consapevolezza.

Sarebbe allora opportuno abbandonare la retorica trionfalistica ed affrontare con determinazione i problemi reali di Messina, mettendo al centro le persone ed il loro benessere. Senza questa presa di coscienza, il rischio è che Messina perda ulteriormente terreno, condannando i suoi cittadini a una condizione di crescente ed ineluttabile marginalità.

Pd Nazareno1