“E’ bene in via preventiva che chi è un soggetto allergico e ha avuto una piccola avvisaglia con una reazione come un gonfiore alle labbra o un prurito mangiando ad esempio frutta a guscio ma anche alcune verdure come la rucola, faccia un approfondimento diagnostico”
ROMA – Era allergica al frumento la bambina di 9 anni morta, giovedì scorso, dopo un probabile shock anafilattico. La minorenne, arrivata in arresto cardiorespiratorio in due ospedali della Capitale, mezz’ora prima di sentirsi male, secondo quanto anticipato da La Repubblica, aveva mangiato un piatto di gnocchi. Per rianimarla sarebbe stata utilizzata anche l’adrenalina, ma, nonostante i tentativi di infermieri e medici, non c’è stato nulla da fare.
“L’ allergia e le forme pseudoallergiche legate al frumento sono molto rare si va dallo 0,1 nel primo caso all’1,3 per cento nel secondo caso rispetto alla popolazione generale”. Lo ha detto all’AGI, Vincenzo Patella, allergologo e presidente della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC). La minorenne aveva mangiato un piatto di gnocchi. “Una situazione del genere – ha continuato Patella – è legata spesso a delle sensibilizzazione crociate. La bambina potrebbe essersi sensibilizzata con qualche altra sostanza poi ha incontrato di nuovo l’allergene nascosto nella pasta e si è avuta la reazione violenta. Se in passato invece non c’e’ mai stata una sensibilizzazione, va valutato se all’interno di questo cibo c’era una quantita’ di sostanze istamino-liberatrici che ha potuto scatenare una crisi anafilattica. Di solito è il tempo rivelatore: una reazione che avviene entro mezz’ora dal pasto senza alcun esercizio fisico molto spesso è legata alla sensibilizzazione precedente. Se invece la reazione c’è stata dopo il pasto ma è passato più tempo o addirittura è stata associata anche un’attività fisica allora ci troveremo di fronte a queste forme pseudoallergiche dove l’elemento scatenante è legato a sostanze istamino-liberatrici. Naturalmente vanno anche considerati dati più specifici come ad esempio se la bambina era figlia di soggetti allergici, se in passato aveva avuto altre manifestazioni anche allo svezzamento come problemi di dermatite atopica o di asma”.
Per quel che riguarda i consigli per affrontare situazioni del genere “E’ bene – ha concluso Patella – in via preventiva che chi è un soggetto allergico e ha avuto una piccola avvisaglia con una reazione come un gonfiore alle labbra o un prurito mangiando ad esempio frutta a guscio ma anche alcune verdure come la rucola, faccia un approfondimento diagnostico per valutare se ha delle reazioni crociate con il cibo e i pollini. Nel momento della crisi è importante chiamare i soccorsi al 118, liberare le vie aeree e alzare le gambe della persona colpita dopo averla fatta stendere per favorire la circolazione. In queste situazioni poi sarà necessaria la somministrazione di adrenalina che rappresenta il farmaco d’elezione in questi casi”.
AGI