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Risolvere il caro voli? No. Dopo il sold out del treno Sicilia express se ne organizza un altro. Ma quanto pesa la Politica regionale?

- 04/12/2024
sicilia

Quanto conta la Sicilia in termini di peso politico nella vicenda del caro voli? Poco, visto che le compagnie aeree continuano a fare il bello e il cattivo tempo in termini di prezzi sulle tratte aeree che riportano a casa per le vacanze i siciliani che lavorano fuori dall’isola.

Schifani apprende che i biglietti del Sicilia express, il treno low cost per i siciliani al Nord e Centro Italia, previsto per il 21 dicembre, sono terminati in un’ora, e commenta “È la dimostrazione che avevamo visto giusto Abbiamo dato la possibilità di tornare a casa per le feste, a un prezzo contenuto, a tanti siciliani che altrimenti non avrebbero potuto a causa del costo eccesivo dei collegamenti con la Sicilia“. Ma il rapidissimo sold out dimostra invece che i siciliani che risiedono fuori Sicilia soffrono per le alte tariffe aeree mai risolte.

Sarebbe certo meglio tornare a casa con un viaggio di un’ora o al massimo un’ora e mezza piuttosto che, invece, uno in treno di ben 18 ore di viaggio! Una “passione di Cristo” a bassa velocità, in un’Italia che viaggia fino a Napoli con le frecce rosse, che, nonostante comici e carrozze ristorante, sa tanto di tradotta militare.

Quanto pesa quindi la politica siciliana regionale? Poco o niente visto che le rimostranze del Presidente Schifani di anno in anno, di stagione in stagione, letteralmente scalfiscono la superficie della corazza di compagnie aree che di fatto non raccolgono il bisogno degli utenti siciliani e continuano a vendere biglietti anche oltre i 500 euro. Così si organizza un’altra tradotta, pardon, un altro treno che per soddisfare le tante richieste di aiuto a scongiurare che una famiglia consegni alle compagnie aeree più di uno stipendio per la sola andata, dovrebbe essere un convoglio lungo quanto tutto lo stivale italiano. E l’assessore Aricò ci scusi ma di scetticismo e ironia qui non v’è traccia, ma solo la tanta amarezza di un triste “meglio che niente”.

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