Di seguito la nota di replica alla Presidente di ATM Carla Grillo da parte dei due consiglieri comunali PD, Alberto Russo e Felice Calabrò.
“La replica formulata dalla neo presidente di ATM, avv. Carla Grillo, ci lascia esterrefatti e per quanto attiene alla forma e per ciò che afferisce alla sostanza (invero, decisamente scarna).
Allorquando fa rifermento a presunte “strumentalizzazioni” politiche, è evidente che la nostra
sconosce il fatto – politico, inconfutabilmente politico – che il comportamento tenuto dal CdA di ATM sia stato stigmatizzato e censurato all’unanimità da tutti i consiglieri componenti della prima commissione; compresi i colleghi della maggioranza politica e amministrativa che le hanno consentito in questi anni e le consentono tuttora di ricoprire un ruolo all’interno dell’azienda.
Valuti Ella il significato allegorico di quanto accaduto.
Ed ancora, sfugge alla presidente Grillo – la quale si è adoperata in tutti i modi per replicare a due scellerati consiglieri comunali che hanno avuto l’ardire di contestarne l’operato-, che l’invito alla seduta di commissione di che trattasi era stato concordato dalla medesima con il presidente Papa.
Circostanza quest’ultima (anch’essa sconosciuta all’attenta amministratrice) ribadita per iscritto dal predetto consigliere comunale.
Si è trattato di un corto circuito tra i due esponenti di maggioranza, ovvero, ad essere maligni,
dobbiamo cogliere un ulteriore indizio di sfiducia, ovvero di malcelata sopportazione.
Nel merito, sebbene l’avv. Grillo non abbia affrontato la questione sotto tale profilo (la nostra umana comprensione, il tema è spinoso assai), appare quanto mai opportuna una brevissima riflessione.
Gli scriventi, differentemente da quanto sostenuto ex adverso, non hanno alcuna intenzione di
polemizzare strumentalmente; per contro, siamo animati da un legittimo spirito di ricerca della verità chiara e trasparente, occupandoci del controllo di un’azienda gestita con soldi pubblici.
Spiace, pertanto, dover constatare l’allergia del legale rappresentante della citata partecipata, il quale, rispetto alle questioni di merito che abbiamo sollevato (avanzamento del progetto di “smart parking” – conseguenze connesse alla mancata approvazione dell’accordo di secondo livello), nulla ha da dire, preferendo ricondurre la sua replica all’ambito dell’agone politico, in cui, ci sia consentito, appalesa finanche un’assoluta carenza dei fondamentali di base”.
I consiglieri comunali Felice Calabrò e Alessandro Russo