“Consultando la sezione bandi e concorsi del portale di ateneo rilevo che, in parallelo
alle dichiarazioni della Rettrice sono stati approvati, dal Direttore Generale, gli atti di
due concorsi pubblici anch’essi basati sull’utilizzo della piattaforma QUID e, pertanto
sull’algoritmo ‘side effect’, ovvero ordinamento alfabetico dei candidati“. Lo scrive Paolo Todaro, membro del Senato Accademico dell’Università di Messina sulla vicenda relativa ai concorsi interni svolti con l’ausilio della piattaforma QUID e sulla presunta violazione del principio di anonimato.
“Fatto di inaudita gravita. La Rettrice attraverso le dichiarazioni alla stampa – continua Todaro – ha reso di dominio pubblico informazioni ritenute dalla stessa riservate nella nota trasmessa
al sottoscritto, comunicando pubblicamente soprattutto ai componenti delle commissioni concorsuali impegnate nella correzione delle risposte dei candidati partecipanti alle selezioni, che le risposte sono elencate in ordine alfabetico secondo l’algoritmo di funzionamento.
Di fatto sono stati compromessi gli incomprimibili requisiti di integrità e imparzialità
delle procedure con responsabilità che potrebbero gravare anche sui componenti
delle commissioni.
Prendo atto, con vivo sgomento che la Rettrice e l’intera Governance, non abbiano
minimamente preso in considerazione la richiesta di annullamento in autotutela dei
concorsi già espletati e la sospensione delle procedure in corso di fronte a
gravissime irregolarità ormai accertate, mentre sembrerebbe viceversa che l’ateneo
abbia l’intenzione di avviare a conclusione tutte le procedure ancora non concluse.
Ho ritenuto doveroso ribadire alla Rettrice di disporre l’immediata sospensione delle
selezioni in corso e l’annullamento di tutti i provvedimenti basati con QUID, ed
infine ho ancora una volta richiesto l’allontanamento immediato del Direttore
Generale dallo svolgimento di ogni compito e funzione nell’ateneo.
Auspico, in virtù dei comportamenti dell’Ateneo, un celerissimo intervento della
magistratura”.
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