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UNIME, violazione del principio di anonimato nei concorsi interni. Todaro replica alla Rettrice Spatari, “le 7 domande per le quali attendo risposta”

- 24/10/2024
Todaro

In merito alle dichiarazioni della Rettrice e del Direttore Generale dell’Università di Messina, circa la regolarità delle procedure concorsuali, dichiaro quanto segue.
Quanto affermato da CINECA e riportato dalla Rettrice confermano, innanzitutto, la presenza di un ordinamento alfabetico delle domande dei candidati (sarebbe più corretto asserire, delle risposte), ordinamento però che riferiscono derivante da un c.d. side effect (effetto collaterale) di cui “ci si è accorti” a posteriori “solo” sciogliendo l’anonimato.
Occorre chiarire che in campo informatico per side effect si intende che una funzione (non certo un intero algoritmo) produca un risultato non richiesto e/o indesiderato. Nel caso di QUID-CINECA, sembrerebbe che l’intero algoritmo (inteso come insieme di svariate funzioni) sia in qualche modo impazzito, generando addirittura un side effect contrario allo scopo di mantenere l’anonimato: cioè un ordinamento alfabetico!!!”
. Lo scrive Paolo Todaro in replica alle dichiarazioni della rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari in merito a quanto emerso sulla presunta violazione del principio di anonimato in una procedura concorsuale interna per la progressione verticale del personale tecnico amministrativo, oggetto di un esposto all’Autorità Giudiziaria presentato proprio da Todaro. Secondo Todaro, prima dello scioglimento dell’anonimato, i punteggi di valutazione della prova scritta sarebbero stati espressi dai componenti della commissione seguendo l’ordine alfabetico dei candidati, violando così principi costituzionali quali l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione.


Come può accadere – prosegue Todaro – una simile vulnerabilità in una piattaforma fornita da un colosso del Cloud Computing, quale è Cineca?
Come dire che un vaccino o farmaco commercializzato da un colosso farmaceutico (Cineca) che doveva prevenire o curare l’influenza (l’anonimato e il suo rigoroso mantenimento durante e per tutto il perdurare della correzione e sino alla sua irripetibile conclusione) in realtà la causa (non mantiene l’anonimato tramite elencazione alfabetica delle risposte da correggere); solo che di tutto ciò “ci si è accorti” quando il paziente è già in polmonite (dopo lo scioglimento dell’anonimato).
Il riporto della rettrice non solo contraddice se stesso, ma è lacunoso nonchè inquietante.

1) Posto che l’ordinamento alfabetico è confermato tanto da Cineca tanto dalla Rettrice, nonché dal Direttore Generale gli stessi trascurano che è presente già ben prima dello scioglimento dell’anonimato e cioè IN FASE DI CORREZIONE.

2) Chi esegue lo scioglimento dell’anonimato? Di certo non il personale che ha prodotte le segnalazioni ricevute dalla rettrice, non certo il senatore Todaro MA CONGIUNTAMENTE CINECA E COMMISSIONE. Come è possibile che PROPRIO questi due soggetti sciogliendo l’anonimato non se ne siano accorti? E neppure il Responsabile del Procedimento e gli uffici preposti, e financo il Direttore Generale che ha approvato tutti gli atti concorsuali!!!!

3) Questi soggetti, nell’esercizio, delle proprie funzioni ISTITUZIONALI avrebbero dovuto avere loro l’incomprimibile dovere di TEMPESTIVA SEGNALAZIONE e bloccare subito l’utilizzo di QUID-CINECA. Perché non lo hanno fatto?

4) Perché la Rettrice si ostina ad archiviare la questione diffondendo a mezzo stampa il contenuto precedentemente destinato al sottoscritto come “Riservato” e basandosi unicamente sulle affermazioni di Cineca e della Commissione?

5) Perché la Rettrice si ostina a non inviare ad un componente del Senato accademico (il sottoscritto) la documentazione richiesta visto che risulta tutto regolare?

6) Perché la Rettrice e il Direttore Generale hanno omesso di estendere ulteriori verifiche alle altre procedure concorsuali basate su QUID-CINECA, concluse e ancora in pieno svolgimento?

7) Perché questa piattaforma, come rivela Cineca nel suo portale, è stata utilizzata soltanto da due atenei Messina e Padova?” conclude Todaro.

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