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Dalla comunicazione “rozza” alle manovre “sgamate” di chi opera al posto del Sindaco di Messina…che è Basile

- 18/10/2024
de luca malalingua voce di Sicilia

Adesso facciamo un po’ di, come l’ha definita l’ultimo De Luca, “comunicazione rozza“.

Il sindaco di Messina è Basile, ma le decisioni riguardo le dimissioni dei cda, da AMAM nonostante Messina sia ancora oggi in crisi idrica, fino ad ATM, le prende il Sindaco di Taormina.

Il sindaco di Messina, lo ha confermato De Luca, è Basile, ma la composizione della prossima giunta dell’amministrazione della città le decide sempre il Sindaco di Taormina.

E’ “rozza” la comunicazione o l’interpretazione politica di questi fatti che si stanno avvicendando tra il patetico totonomine a cui stiamo assistendo ed il silenzio di chi ha esperienza e sa che questo è il momento del “caos controllato”? Ma è meritocrazia annullare cda di partecipate comunali sostituendone i nomi come fossero pedine, indipendentemente dalla loro preparazione nei settori di competenza? E’ questa la coerenza vantata e sbandierata ai quattro venti dal capo del movimento riunitosi in summit ieri a Fiumedinisi?

Ma continuiamo con assoluta e compiaciuta “rozzezza”

Cosa vorrebbe dire quel che ieri ha dichiarato De Luca quando parla di “persone adatte a fasi diverse”, riferendosi ai cambi previsti nella macchina amministrativa di Messina. Cosa intende? In che “fase” è Messina e chi stabilisce “le fasi” quali siano? Ma soprattutto se il Sindaco di Messina è Basile, perché decide e parla il Sindaco di Taormina? A che titolo? E, come “saggio gran capo” del partito a cui sembra appartenere anche Basile, perché non ne ha parlato solo con lui, il sindaco di Messina, salvaguardandone così ruolo, faccia e dignità?

Ma ancora, con completa “rozzezza”, perché liberare oggi, dimettendole, caselle della giunta comunale messinese? Perché proprio nel momento in cui il “nuovo” De Luca, quello che vuol interloquire con la destra strizzando l’occhio alla sinistra, quello del “Francia o Spagna basta che se magna”, si dice starebbe accostandosi da una lato a Micciché ed a Lombardo, ma anche, dall’altro a Genovese? E qui la domanda alla Lubrano sorge spontanea: ma non era proprio il “coerente” De Luca a sostenere, di fronte alle folle in campagna elettorale, che erano loro “il peggio della politica”, “la banda bassotti” che usa il “bancomat della politica”, anzi gli enti “come bancomat”? Che coerenza politica è questa De Luca?

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Ma continuiamo a fare “rozza comunicazione”, sempre da deluchiana definizione, anzi, prendendo esempio da Basile (il sindaco di Messina, citazione De Luca ndr) tagliamo il nastro della fiera della rozzezza : ci sembra che il consigliere di Fratelli d’Italia Dario Carbone abbia avanzato dubbi sulla convenzione che il Comune di Messina avrebbe stipulato con l’ACR Messina targata Sciotto. Si è proprio così… Secondo quanto si legge, infatti, nella nota di Carbone “con questo atto e senza un confronto con il Consiglio Comunale – organo democraticamente eletto che rappresenta i cittadini messinesi – si continua immotivatamente a tendere la mano ad una società sportiva che non porta lustro alla nostra città e sulla quale grava ormai da anni una posizione debitoria importantissima che non accenna ad essere risolta”. In una trasmissione tv, sollecitato, Carbone ha spiegato in modo più esplicito dove vanno a parare i suoi dubbi. Riflettendo sul fatto che l’unico deputato regionale rimasto a De Luca, a parte il fedelissimo Pippo Lombardo, seguace politico della prima ora, si chiama Sciotto, fratello dello stesso Sciotto che è presidente del Messina, Carbone dice: “vuoi vedere che c’è un rapporto di causa ed effetto politico (pro domo sua) in questa convenzione?”. La appena sottoscritta convenzione, secondo quanto scrive Carbone, è gravata, in termini di regolarità, da 400 mila euro di debito della società ACR in favore del Comune di Messina. Un contenzioso per il quale l’Amministrazione che stipula oggi la convenzione, è la stessa che aveva nominato un legale per risolvere il contendere della fatture non pagate da ACR. Quindi da un lato il Comune di Messina fa causa ad ACR e dall’altro stipula con il citato in giudizio una convenzione con la quale gli affida l’unico stadio messinese! Fatti che, in ogni caso, dovranno essere chiariti, al netto del rumore di sottofondo della maggioranza deluchiana e dello stesso “imparziale” presidente del Consiglio Comunale Pergolizzi.

Definiamo, allora, meglio, in ultimo, il termine “rozzo”, aggettivo con il quale De Luca ha liquidato, strumentalmente, chi pone dubbi, chi non ingoia pedissequamente le veline di governo, chi scava, trova e denuncia pubblicamente, chi si pone le domande che si pongono i cittadini e che restano senza risposta. “Rozza” allora diventa quella ruvida, pulita, diretta e senza manipolazione comunicazione che si attende risposte che da ormai troppo tempo non arrivano se non ammantate da tentativi di manipolazione ormai divenuti scontati, riconoscibili, usando un termine “rozzo”.. SGAMATI.

de luca malalingua voce di Sicilia