“Si evidenzia che nell’ipotesi in cui il ruolo di sacerdote ortodosso rivestito dal dr. Amante sia assimilabile alla figura di ‘ministro di culto’, per effetto del combinato disposto dell’art. 2.2 del vigente Regolamento ‘Istituzione del Garante dei diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza” e dell’articolo 9 della L.Rl n.31 del 24/06/1986, verrebbe meno la sussistenza dei requisiti richiesti per la nomina a Garante”. Risponde così nell’ultimo capoverso la segretaria generale del Comune di Messina Rossana Carrubba sulla ormai dipanata questione della eleggibilità o meno di Padre Amante a Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Messina. Carrubba risponde al consigliere comunale Alessandro Russo e ad Angela Rizzo in qualità di presidente dell’associazione Diritti in movimento, e sgombra duramente il campo dai dubbi. In base a quanto definito dalla segretaria generale, quindi, il dottor Amante non era eleggibile a Garante in quanto ministro di culto della chiesa ortodossa per Messina. Faccenda chiusa? Di certo no perché anche qui si aprirà un caso politico se non per mala gestio, di certo per evidente superficialità, anche solo per aver incaricato chi non poteva svolgere un incarico che padre Amante ha svolto finora. Adesso la parola al Sindaco e al direttore generale.
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