Senza CDA, senza direttore generale e, oggi, l’AMAM anche senza acqua per i suoi utenti. Non è chiaro perché, visto che non vi è alcuna traccia di avviso né si riesce a conoscerne la causa, ma da stamattina “neanche una goccia d’acqua” è scesa dai rubinetti dei cittadini residenti a Messina centro e nord. Nulla di nulla dicono le segnalazioni e la rabbia monta. Tanto che la soglia della rassegnazione è ormai colma e sta tramutandosi in protesta anche alla luce di rimaneggiamenti alla direzione di AMAM che sempre più ormai avrebbero una paternità ed è tutta politica. Ma è mai possibile che per motivazioni politiche legate ad un partito, ad un movimento, Messina ad ottobre inoltrato debba ancora patire quanto meno la mancanza di comunicazione da un’azienda che sembra sempre più allo sbando? Chi ha deciso di tagliare le teste all’AMAM ha pensato che non avrebbe di certo reso un servizio a cittadini che di servizio idrico quest’estate ne hanno visto ben poco se non con un’autobotte? Ed alle tante attività commerciali? Di queste si è tenuto conto quando si è deciso, tuonando la propria frustrazione politica, che l’emergenza idrica non è ancora del tutto finita dato che Messina dopo sei anni non ha migliorato la propria rete idrica che fa acqua da tutte le parti? Il benessere dei messinesi, anche psicologico a questo punto, è stato sacrificato sull’altare politico? Di chi è la colpa e chi se ne farà carico delle conseguenze?
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