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Messina città del…verbo futuro. Chi si ricorda delle “almeno 20 case dell’acqua”? E di Casa Serena?

- 07/10/2024
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Messina non è una città del futuro, ma del verbo al futuro. “Si farà”, “si affiderà”, “Verrà costruito”, “Si realizzerà”. Esercizio intensivo dell’amministrazione messinese in tempi di calo di consenso.

Anche ieri la palla di cristallo dell’Amministrazione Basile si è accesa ed ha donato ai messinesi un altra visione. Questa volta si tratta di Maregrosso che diventerà (al futuro) il cuore del waterfront! Bellissima immagine con la demolizione dell’ex macello, la riapertura del cavalcavia di via Santa Cecilia, e poi lidi, aree aperte ai turisti, ed “a mare dal centro in pochi minuti”. Per il momento la verità è quella di un’area degradata, chiusa da tempo all’accesso in via don Blasco perché c’è un cantiere che in sostanza non si muove.

Intanto però si annuncia, come sempre, il progetto. Tanti bei rendering che arriveranno e che saranno come le foto taroccate del Ponte sullo Stretto che ancora non esiste. Un progetto che richiederà un impegno di 18 milioni e oltre a valere sul Pnrr. Area delicata questa perché prevederà tempi stretti e precisi per non perdere i fondi. Per intanto si faranno le demolizioni..

Ma l’esperienza insegna che di assegnazione lavori abbiamo a Messina buona esperienza, ma meno di conclusioni e consegne. Una su tutte Casa Serena: ancora chiusa e senza impresa che lavora a quella riqualificazione che doveva concludersi, anche quella annunciata al futuro molte volte, per poi scoprire che si erano persi i fondi a dicembre del 2023. Ma “si farà”. Ad oggi di certo c’è che l’Ipab attende pagamenti dal Comune di Messina e che si programma un altro trasferimento degli anziani ospiti.

Al futuro anche il “dopo di noi”, anche quello “si farà” alla ex Casa del ragazzo, ma al momento si parla di demolizioni e nulla di più in concreto.

Lo stesso vale per l’I-Hub, progetto rispolverato ad ogni Summit ruggeriano, per poi scoprire anche qui che i fondi erano stati persi e che il sindaco Basile li ribalterà sul Pnrr. Anche qui terreno molto scivoloso. E ancora una volta assisteremo solo ad altre demolizioni.

IL PASSATO INSEGNA?

Ma mentre si annuncia e l’esercizio del verbo futuro si spreca a Messina, guardiamo un attimo al passato? Chi si ricorda delle case dell’acqua? Chi ricorda che un certo Cateno De Luca ne annunciò l’apertura ben di 20 di questi distributori di acqua comunale? Anche lì, nel 2018, in un’intervista al collega Josè Villari di Todo Modo, si sprecò e si abusò dell’uso del futuro. “Apriremo – faremo”… Come anche per la messa in funzione del serbatoio Amam Montesanto. “Realizzeremo – consegneremo”… Ma ad oggi di tutto quello? Nessuna casa dell’acqua e del Montesanto un bel nulla.

Messina al futuro? Meglio guardare al presente, rimanere con i piedi per terra e fare salutari esercizi di concretezza, risparmiandosi inutili rendering mentali pro consenso degli sciocchi.

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