Campagna replica al nostro articolo di stamattina. Come nostra abitudine consolidata pubblichiamo integralmente la sua nota stampa, ma non senza muovere un paio di appunti.
Il presidente Campagna si concentra, come è comprensibile, sulle foto a noi arrivate e, dopo aver onorato la sua privacy, pubblicate. Campagna, o chi per lui, scrive: “Il Presidente Campagna oggi si trova in missione di servizio a Palermo per ATM per alcuni impegni programmati presso Assessorati Regionali. Dovendo raggiungere Palermo in prima mattinata, ieri sera ha portato legittimamente l’auto aziendale presso la propria abitazione e questa mattina alle 6 è partito alla volta di Palermo. Tale scelta, in particolare, è stata assunta anche in ragione del fatto che, essendo l’operatore di esercizio che normalmente accompagna il Presidente oggi in ferie e non volendo distrarre altra unità di personale dal sevizio, il Presidente ha ritenuto di non avvalersi dell’autista“. Quanto riferisce la nota stampa induce, quindi, a pensare che il presidente non sia autorizzato a recarsi dall’azienda a casa e viceversa con l’auto aziendale. Ma poiché Campagna non chiarisce questo, lo lasciamo ancora come punto di domanda.
La nota del Presidente scrive in ultimo “Non può non rilevarsi come la testata on line, sempre con l’intento di tirare in ballo le vicende taorminesi sulla città di Messina, non ha perso tempo per insinuare in modo tanto specioso quanto squallido, sospetti circa l’utilizzo “promiscuo” dell’auto di servizio per attività riguardanti un’altra azienda di un altro comune a caso“.
Tralasciando il tono piccato e la cattiva interpretazioni delle nostre intenzioni e che la nota lascia trasparire un “sottile” pregiudizio (accusatio non petita…), vero è che Campagna NON fa chiarezza sul punto che per noi era principale: quando Campagna si trasforma da Presidente ATM in Presidente di ASM e da Messina si reca a Taormina con la macchina aziendale della partecipata del Comune di Messina, CHI PAGA? Restiamo in attesa, con i messinesi, di conoscere lo stato delle cose.
Post Scriptum: caro Presidente non ci risulta che gli autisti ATM tornino a casa con i BUS pubblici, li parcheggino sotto casa in balia di chiunque, per poi l’indomani essere già pronti sul mezzo, guadagnando tempo per sé stessi…
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