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Il bilancio consuntivo 2023: dal ritardo alla verifica della Corte dei Conti. L’anormale spacciato per “ovvio” sul quale si gioca la tenuta del Piano di riequilibrio

- 01/10/2024

Il bilancio consuntivo 2023, dopo cinque mesi dalla sua scadenza, è stato presentato oggi in Commissione Bilancio.

Dopo l’annullamento di 171 assunzioni, che attendono con questo documento di uscire dal limbo, dopo la “storia” raccontata dal Sindaco Basile che riteneva erroneamente “ovvio” che Messina dovesse far parte della lista dei Comuni non virtuosi in quanto senza documento contabile approvato, e che fosse normale che i cittadini messinesi dovessero così sobbarcarsi il costo di un commissario ad acta, forse lunedì prossimo, finalmente, sarà esitato ma solo in Commissione. Poi andrà in Consiglio comunale quando il commissario lo riterrà.

Dal 30 maggio ad oggi, data della scadenza entro la quale doveva essere approvato, abbiamo assistito alla minimizzazione di una “svista” da parte di chi era stato definito dal precedente sindaco “guardiano dei conti”, ma che incredibilmente ed evidentemente non ha “guardato” abbastanza.

Inspiegabile? Fino ad un certo punto. Basile dichiara che il ritardo è imputabile al “riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, semplificando dei crediti e dei debiti, attività che va di pari passo con il cronoprogramma dei vari lavori e interventi in corso in città. Questo documento è arrivato l’8 agosto“. Quindi il ritardo c’è stato, e per un documento fondamentale per la chiusura del consuntivo.

La domanda è perché questo riaccertamento arriva solo l’8 agosto? Quali sono state le difficoltà? Perché il Sindaco non le spiega?

Il riaccertamento, parte integrante del consuntivo, è il complesso dei dati che adesso sarà oggetto della verifica dello stato del Piano di Riequilibrio del Comune di Messina. I giudici contabili verificheranno la rispondenza tra le previsioni elaborate dal Sindaco e dalla Giunta e lo stato reale dei conti. Un appuntamento fondamentale per evitare il dissesto che rimane sempre in agguato e che, finché la città sarà sottoposta a verifica periodica, non sarà mai scongiurato, come, invece, qualcuno sbandierò a suo tempo. I conti sono in ordine? La parola al Consiglio Comunale, che ricordiamo, se ne assume la responsabilità se lo approverà.

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