Siamo al grottesco, come fosse un testo kafkiano. Quello che accade al quartiere Lombardo, Messina centro, scatena ormai la rabbia dei cittadini residenti che non ne possono più. Amam sembra ormai convivere con un’elefante nella stanza che solo loro non riescono a vedere.
“L’acqua arriva a singhiozzo, per poco tempo e con pochissima pressione, il manometro che abbiamo fatto montare per smentire l’AMAM che sosteneva erroneamente che ci fosse un guasto nel condominio, non supera mai il valore di 1,8 di pressione. Un dato che significa, in soldoni, che non riusciamo a riempire i serbatoi” a parlare è il signor Spuria che abbiamo già sentito in un’altra occasione. Stesse vicende? Stavolta Spuria è accompagnato da altri cittadini e la sensazione corale è che la sopportazione sia al colmo.
“Dai miei rubinetti esce vino rosè” afferma uno dei presenti, un simpaticissimo signore di una certa età, che è anche un ministrante della chiesa del quartiere, che sfoggia una vena ironica invidiabile. “L’acqua è rosa e non so cosa vi sia dentro e quindi non posso berla e neanche usarla. Lei la userebbe?” dice. “Un paio di giorni fa è venuto qui il sindaco e gli ho chiesto, durante un funerale, se riuscirà a risolvere i problemi. Mi ha risposto di si: parola di sindaco o di marinaio? Gli ho chiesto. Ma non mi ha risposto…”.
“Vengo da Milano ma sono originaria del quartiere. Qui abbiamo sempre avuto problemi con l’acqua ma in 60 anni che io ricordi mai così. Siamo tornati indietro nel tempo, anzi stiamo peggio di prima” dice una signora. “Non sono potuta andare al mare perché altrimenti al mio ritorno non avrei potuto fare una doccia al ritorno, sono costretta a riempire vasca da bagno, bidoni, contenitori vari, altrimenti non potrei vivere. La lavatrice due volte la settimana. Insomma ho dovuto radicalmente cambiare le mie condizioni di vita. Se non sono in grado all’AMAM di risolvere se ne vadano a casa!”.
“Le mie figlie piccole non possono frequentare gli allenamenti perché non possono fare la doccia” è il grido di un’altra residente. “Siamo allo stremo“.
Spuria incalza in conclusione “Non sono neanche capaci di fornire dati corretti alla Regione ed hanno anche il coraggio di addossare la colpa al governo regionale. Mi chiedo come hanno fatto fino ad ora a giustificarsi sul bypass di Taormina dando i numeri: 7 litri, 14 litri etc.. Come hanno fatto se i dati di Siciliacque, parole della Presidente Bonasera in consiglio comunale, ancora non li hanno? Sapremo cosa fare alle prossime elezioni e si accorgeranno del danno che hanno causato a Messina“.
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