Sette giorni di prognosi a causa di un pugno in pieno volto. Questo l’esito dell’ennesima aggressione subita da un operatore in un ospedale. Questo è il caso di quanto è avvenuto ieri ad un agente del posto fisso di Polizia dell’Ospedale Papardo di Messina, aggredito con un violento colpo al viso sferrato da un malato psichiatrico. Il paziente proveniva dal CTA di Saponara e si era mostrato molto irrequieto, provando ad allontanarsi dal nosocomio di Messina Nord. E non solo. Molestie al personale sanitario ed irrequietezza anche violenta che ha reso necessario l’intervento di un agente e di una guardia giurata che sono riusciti ad immobilizzare il paziente. Prima d riuscirvi, però, il paziente è riuscito a colpire con violenza l’agente procurandogli lesioni per le quali ci vorranno sette giorni per guarire.
Quello dei trattamenti sanitari obbligatori e dell’assistenza a malati psichiatrici è un problema conosciuto al Papardo che non possiede una sala dedicata, che garantisca che il paziente non si allontani o che sia isolato rispetto a chi attende l’assistenza per altre cause. Per cui mantenere i pazienti sul posto, in attesa, ad esempio di trasferimento presso le strutture assegnate o i reparti psichiatrici con posti disponibili, è un compito, ingrato e non semplice, che spetta a parenti del paziente, sanitari, polizia del posto fisso, guardie giurate volenterose.
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