Un pasticcio contabile verificatosi negli uffici della Segreteria generale del Comune di Messina. Non è definibile diversamente quello che per le annualità che vanno dal 2022 ad oggi costringerà assessori in carica ed ex, relativamente al loro periodo di funzione, alla restituzione di parte delle proprie indennità.
Il calcolo errato, come si legge nella determina dirigenziale del 2 settembre, si basa su un duplice sbaglio: la fascia di numero di abitanti in cui ricade Messina, erroneamente identificata in quella tra i 250.001 ed i 500.000 abitanti e la base di calcolo riferita all’emolumento dei Presidenti della Regione. Messina, invece, ricade nella fascia demografica compresa tra i 200 mila abitanti, più 1, ed i 500 mila, che prevede come indennità per assessori e presidente e vicario del Consiglio Comunale, il 60%, invece che il 65%, dell’indennità del Sindaco, in luogo del Presidente della Regione.
Quindi calcoli da rifare, come sono stati fatti due giorni fa, e determina a firma della dirigente comunale Laura Strano che indica importi e soggetti che devono restituire il surplus, loro malgrado, incassato per errore della Segreteria Generale. E non si tratta di piccoli importi che vanno dai 15.195.25 euro degli assessori Caruso, Caminiti, Minutoli, Cannata e Calafiore, agli oltre 13 mila euro di Finocchiaro e Cicala, agli oltre 9 mila euro del Presidente Pergolizzi, agli 8.859.96 euro di Currò, ed i 2.995.33 di Mondello, fino ai 4 mila di Previti ed i soli 1.751 euro della senatrice Musolino per il periodo in cui sono stati assessori della giunta Basile.
Insomma un pasticcio inspiegabile che coinvolge la Segreteria Generale diretta dalla dottoressa Rossana Carrubba. Però, nella determina dirigenziale della Strano, non si riporta quanto dovrebbe restituire l’ex assessore Francesco Gallo, assente nella lista. Ha già saldato? E come avrebbe fatto visto che l’ufficialità della restituzione la si è avuta solo due giorni fa? E allora… altra svista questa?