Quanto conta la dignità e quanto pesa sul piatto della bilancia politica? Qualsiasi politica. La domanda è amletica e non assilla solo Federico Basile ma dovrebbe anche riempire i pensieri di chi ha votato l’ex direttore generale del Comune di Messina “facendolo” Sindaco.
L’espressione “ti abbiamo fatto…” è diffusa e abusata nell’ambito del movimento Sud chiama Nord. Un marchio che è una cambiale senza scadenza ma sempre pronta ad essere portata all’incasso. Protestare il “titolo” equivale all’altra espressione becera e di pur facile utilizzo: il “tradimento”, altro stigma dal quale non è facile liberarsi.
Prologo necessario, questo, per inquadrare il contesto inusuale in cui Messina, tra crisi idrica, economica e viabile, si scopre sempre più succursale amministrativa di Taormina. A rafforzare questa sensazione contribuisce anche chi ne scrive con leggerezza, donando valenza di pseudo normalità a una condizione di sudditanza, che non può averne. Oggetto della dipendenza non è, infatti, una segreteria politica, un circolo o la sezione di un partito, semmai una città intera. E non è accettabile che di Messina e della sua amministrazione sia un altro Sindaco, di altra città, a doverne decidere.
Il “rimpastone” della giunta Basile annunciato, poi passato sotto traccia, oggi di nuovo sventolato come uno spauracchio, e che anticipa passaggi di consegne e new entry decise dal sindaco di Taormina, senza che il sindaco in carica a Messina si esprima o che batta un colpo, rende poco edificante la politica messinese e mortifica la dignità personale di chi sta in silenzio ed accetta.
Che si rimoduli le nomine, tra giunta e partecipate, anche a seguito dei risultati, al netto dei possibili nomi, è normalità di ogni amministrazione. Ma che un rimpasto debba essere funzionale non agli obiettivi ed alle esigenze della città, bensì a quelle personali di un futuro candidato alle regionali, oggi costretto a Taormina, è una possibilità che, nel silenzio e nell’accondiscendenza cittadina, fotografa, purtroppo ed implacabilmente, un panorama politico messinese di scarso spessore e annichilente.
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