Facile dire “potabile”, ancora di più, ma soprattutto azzardato, bere dell’acqua ancora non accertata come potabile davanti alle telecamere. Soprattutto se lo fa un sindaco.
Le regole sono stringenti in tema di ricerca di acque potabili e le detta il Genio Civile. Il dirigente di quello di Messina, le ribadisce con un documento a firma dell’ingegnere capo Santi Trovato che ricorda che al fine di operare in sicurezza e, soprattutto, scongiurare prelievi abusivi, non regolamentati e non censiti” è necessario che il Comune interessato alla ricerca del pozzo deve servirsi di un sondaggio geognostico che deve avere un diametro di 10 centimetri per la verifica quantitativa e qualitativa, che se riscontrata positivamente dovrà essere richiesta autorizzazione alla ricerca delle acque sotterranee al Genio Civile a cui verrà segnalato il rinvenimento.
A questa procedura segue l’obbligo di presentazione dell’istanza all’assessorato regionale all’Energia e Servizi Pubblica Utilità e richiesta all’Ingegnere capo del Genio Civile della licenza cosiddetta di attingimento.