“A nulla rilevano le riflessioni avanzate dal Dirigente De Francesco in ordine al numero dei fedeli (400 secondo il dirigente) seguiti dal dott. Amante ed alla circostanza che gli stessi non siano elettori attivi (?)“. Lo scrive in una lettera, firmata da 118 cittadini, il movimento “Diritti in Movimento” e indirizzata alla segretaria generale del Comune di Messina Rossana Carrubba. Nella missiva inviata anche per conoscenza al Sindaco Basile ed al presidente del Consiglio Comunale Pergolizzi, il movimento comunica di aver scritto “all’Arcivescovo Polykarpos della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, al fine di avere qualche chiarimento circa lo status dei Sacerdoti Ortodossi responsabili di comunità e parrocchie sul territorio Nazionale Italiano“.
Insomma va stringendosi il cerchio sulla vicenda della nomina a Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Padre Giovanni Amante da parte del Comune di Messina. Dopo la richiesta di chiarimenti in merito ai dubbi di una possibile ineleggibilità dovuta alla sua appartenenza alla Chiesa Ortodossa in qualità di sacerdote, da parte del consigliere comunale Alessandro Russo e del movimento “DIritti in Movimento”, si registrò, dopo lungo tempo di attesa e di silenzio, la risposta della Segretaria Carrubba che si manifestò mediante una richiesta di chiarimenti al dirigente comunale che istruì e approvò la candidatura nei termini di eleggibilità e candidabilità.
Ma “considerata la peculiarità della posizione posta a bando, (De Francesco, ndr.) ben avrebbe dovuto vigilare ed istruire adeguatamente tutte le domande presentate ivi compresa quella del dott. Amante e ciò sia in ordine ai requisiti di eleggibilità che in ordine al curriculum vitae che richiede chiaramente un’esperienza almeno quinquennale nell’ambito della tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Sul quale punto tutto tace” scrive il movimento “Diritti in Movimento”.
E ancora che “il regolamento” non fa alcuna distinzione tra “cause di ineleggibilità assoluta e cause di ineleggibilità relativa”, che, invece, vengono tenute in considerazione, erroneamente, dal dirigente De Francesco proprio quando si riferisce al numero di fedeli che “non sono neanche votanti”. Insomma se uno dei requisiti di ineleggibilità previsto dal bando dispone che il Garante per l’Infanzia non può, contemporaneamente, rivestire il ruolo di sacerdote, i motivi della sua ineleggibilità sarebbero lapalissiani.
Inoltre, secondo quanto scrive il movimento appare del tutto chiaro “Che il dott. Amante potesse incorrere in una delle cause di ineleggibilità, stante l’ufficio di ministro ortodosso ed ecclesiastico dallo stesso esercitato presso la città di Messina, doveva essere ben nota all’amministrazione comunale e ciò a prescindere dalle dichiarazioni dal medesimo rilasciate in sede di presentazione della domanda“.
Pertanto “A fronte di tali osservazioni e proprio al fine di garantire la cittadinanza ed in particolare i minori che della stessa fanno parte ed a cui si rivolge la carica in questione, che ben dovrebbe essere scevra da qualsivoglia influenza, per come correttamente richiede il Regolamento a più riprese invocato, ben dovrebbe l’amministrazione comunale, nelle figure responsabili, riaprire l’istruttoria in ordine al bando in questione e procedere evidentemente alla rettifica della stessa, con nomina di un nuovo Garante all’Infanzia tra coloro che hanno all’epoca presentato la domanda e/o richiedere espressamente al dott. Amante le dimissioni, per il periodo di durata dell’incarico assunto, dall’ufficio di ministro del culto ortodosso ed ecclesiastico ammesso che ciò sia consentito dalla predetto ordine religioso“.