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SONIA ALFANO “Ma la legge è veramente uguale per tutti?”

- 25/08/2024

Ma la legge è veramente uguale per tutti? Se dovessi fermarmi alle motivazioni scritte da alcuni magistrati e giudici, mio padre sarebbe morto per sbaglio, mio padre se la sarebbe cercata, mio padre non dava così fastidio, la mafia barcellonese non esiste, mio padre era un visionario, mio padre forse non era nemmeno un giornalista, mio padre è un morto di serie non pervenuta. E sempre per alcuni magistrati e giudici la famiglia di mio padre va punita, nella fattispecie io, e vi assicuro che ho subito e continuo a subirne di ogni, perché la mia colpa è quella di non tacere e di pretendere verità e giustizia. Troppe volte le vittime nelle aule giudiziarie vengono trattate come se fossero i carnefici. Troppi sorrisetti e sguardi di sufficienza dall’alto in basso. Ovviamente sono profondamente dispiaciuta perché in passato ho difeso a spada tratta questa categoria, ma ora basta. Il silenzio è complice anche davanti agli abusi di una parte della magistratura che purtroppo ormai manifesta la sua convinzione di essere al di sopra di tutti ed intoccabili, ostentando al contempo la compiacenza nel sentirsi “potenti”. No signori, voi dovreste essere i più umili in assoluto, i più corretti e coerenti. Voi dovreste essere garanti del banalissimo “male non fare, paura non avere”, e invece sempre più spesso siete sensibili ad una certa politica che in pubblico contestate perché vi sentite vittime, ma che poi ricercate per le vostre prebende. E all’interno di questo sistema, elemosinate il contatto con la politica tutta, nessun partito escluso, per assicurarvi un posto al sole tra le varie correnti (politicizzate) del CSM. Il sistema Palamara è una triste realtà con cui non bisogna assolutamente imparare a convivere ma contro cui bisogna avere la forza di lottare. La giustizia non è giusta ed equa per tutti, la giustizia sta diventando sempre più forte con deboli ed onesti, e servile con i potenti. Io voglio continuare a credere nella giustizia, nel fatto che non diventi sempre più “cosa loro”, e lo farò continuando a lottare e raccontando tutto. Solo così avrà un senso continuare a credere nel sistema che dopo 31 anni ancora non ha fatto il proprio dovere nei confronti di mio padre, e solo così potrò continuare a credere che per fortuna non sono tutti uguali.

SONIA ALFANO