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Scuole, crisi idrica e “sciacalli”: Nubi nere si addensano sull’ottimismo. Basile e assessore Caminiti, ma non era “tuttapposto”? Il silenzio assordante di Siciliacque su Taormina

- 25/08/2024

Il caldo ed il sole continueranno a splendere implacabili sulla Sicilia e, soprattutto, su Messina, tra alti e bassi, come ogni anno, almeno fino a metà ottobre. Ma pesanti nubi nere, invece, si stanno addensando sulla crisi idrica e sull’ottimismo a tutti i costi di Federico Basile, Sindaco di Messina, il quale, ancora oggi sul quotidiano cartaceo, dichiara che “mi pare che le cose stiano andando meglio“.

E’ comprensibile che un Sindaco debba stemperare gli eventuali allarmismi, ma quelli che adesso provengono dal Genio Civile sono veri e propri ineludibili e preoccupati allarmi. Se non fosse stato per la visione concreta di Santi Trovato, ingegnere capo del Genio Civile di Messina, probabilmente staremmo ancora a quel che dichiarò l’assessore comunale Francesco Caminiti che si disse tranquillo perché “il censimento dei serbatoi nelle scuole” era stato “prontamente effettuato da questa amministrazione”. Si lasciava intendere che “tutte le scuole sono dotate di serbatoi”? E questo basta a scongiurare il rischio di inizio delle lezioni senz’acqua a sufficienza? Se questo era l’obiettivo oggi, se l’intenzione era quella di far passare un ulteriore “tuttapposto” a Messina e che “non esiste alcun ‘caos acqua’ a Messina“, da contraltare Trovato ribadisce oggi che è “fortemente preoccupato” per quanto potrà accadere a settembre con l’inizio delle scuole. Allora chi dice la verità e chi la modifica a proprio uso?

Insomma quel che dispiace, soprattutto a chi come noi ormai da tempo e ben prima che l’opposizione in Consiglio Comunale si cominciasse a svegliare, sostiene che la situazione idrica si sta affrontando con grave difficoltà, dopo sei anni di interventi concreti zero, e che non servono di certo oggi le centinaia di annunci miracolosi del passato su un improbabile efficientamento di una rete idrica che è rimasta pressocché tale e quale e su serbatoi, come il Montesanto, che non sono mai stati attivati, o su una ricerca di fonti alternative che sembra attuarsi concretamente solo, in fretta e furia, da pochi mesi a questa parte, sconcerta, insomma, che da chi amministra dovrebbe giungere una comunicazione asciutta (è il caso di dirlo) e scevra da ogni rassicurazione, ma che prontamente poi si scontra con la realtà che inevitabilmente salta fuori. Quindi è giunto il momento, per questa amministrazione, di fare i conti con la realtà che è dura ma che diventerà, probabilmente, ancora più difficile nel momento in cui riapriranno le scuole e la popolazione messinese aumenterà con i rientri.

ERA TUTTO PREVEDIBILE? SI, LO ERA

Tutto quanto è accaduto era prevedibile? Si. E la siccità siciliana di fronte all’inadeguatezza della rete idrica e delle risorse a disposizione in città, si poteva immaginare che avrebbe innescato questa crisi idrica pesantissima? Si, si poteva e si doveva prevedere! La differenza, quella vera, tra la crisi idrica del 2015 e quella odierna è che una frana, quella ai tempi di Accorinti, non era facile da prevedere, in quanto la rottura della conduttura che porta l’acqua a Messina, nel 2015, a Calatabiano fu un evento improvviso e determinante. Oggi la siccità è un evenienza che si conosce da tempo, anche anni. I valori sono chiari e lo storico lo comunicava da tempo: lo diceva lo stesso Salvo Puccio in un video del 2021 al serbatoio di Montesanto. Pertanto, perché si è atteso al suono dei mega concerti in piazza che Messina soffrisse la sete?

I POZZI E LE FONTI ALTERNATIVE

Oggi si calcolano litri al secondo che ci si attende da pozzi come quelli di Briga che dovevano dare fino a 60 litri al secondo e che, invece, noi sapevamo da tempo, grazie a tecnici bene informati, che più di 7 litri secondo non daranno. Si cerca, affannosamente, di trovare fonti alternative reperendole anche dall’Esercito, ma senza ancora conoscere il grado di potabilità. Ma perché lo si fa solo adesso? Emerge implacabilmente una immagine desolante di un’amministrazione che finora è rimasta tranquillamente alla finestra, ritenendo sufficiente quel che è stato “fatto” con i cinque stop idrici dei quali non vi è una reale ed analitica contezza: cosa è stato fatto e a cosa sono serviti? Non smetteremo di chiederlo.

PERCHE’ L’ASSETATA MESSINA DEVE DARE ACQUA A TAORMINA

Così come non smetteremo di chiederci perché Messina ha dovuto fornire a Taormina una quota di acqua ben superiore rispetto alla quota di solidarietà di 5 litri secondo che quasi per tradizione viene fornita ogni anno in estate. Lo chiediamo ancora più fortemente oggi dopo che apprendiamo che Siciliacque si è chiusa in un inspiegabile silenzio, dato che è l’unica parte di quell’accordo che dovrebbe e potrebbe davvero fare chiarezza su questa fornitura, che oggi sarebbe a 12 litri al secondo ma che ne prevedeva fino a 60, e sul fatto che se non ci fosse l’avrebbe potuta ricevere Messina. Vorremmo comprendere il perché Siciliacque non vuol più rilasciare dichiarazioni.

Perché non è possibile conoscere come stanno le cose davvero? Perché dobbiamo continuare ad essere costretti (ma neanche tanto) ad ascoltare le solite narrazioni provenienti sempre dal controllore o dal controllato, che sono la stessa persona politica, di questo accordo realizzato senza neanche informare i messinesi? I cittadini, è ora, che sappiano, tutto e fino in fondo, e nessuna parte in causa che abbia preso parte a questo accordo si può sottrarre al confronto. L’unico che si possa e si debba fare. Continuare a definire “sciacallo” chi ne vuol sapere di più sul perché Messina soffre mentre Taormina “gode” di acqua utilizzata anche per lavare le strade, significa dare degli “sciacalli” a tutti i cittadini messinesi che sapranno presentare il conto, salato, a tempo debito.

1 Comment
    Giacomo calzavara

    Se i buddaci ignoranti messinesi non si ribellano c è poco da fare, come con la questione del Caronte.

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