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MESSINA, PD “CRISI IDRICA E FALLIMENTARE GESTIONE DEL COC: IL CENTRO DELLA CITTÀ ED ALTRE ZONE SONO A SECCO

- 02/08/2024

Prendiamo atto che l’Amministrazione Comunale ha accolto, seppur tardivamente, la proposta del Partito Democratico per un razionamento ragionato della distribuzione, ma continueremo a vigilare sul rispetto dei tempi e dell’efficacia della gestione.

Da settimane, infatti, tantissime zone del centro città ma anche della zona centro nord sono letteralmente a secco o ricevono acqua ad una pressione tale da non riuscire a riempire i serbatoi nei piani alti.

Il problema, come segnaliamo da settimane, è nella strategia di distribuzione che non sta seguendo criteri di equità. Ci sono famiglie, uffici, esercizi commerciali che non ricevono acqua da giorni a fronte di zone che non stano subendo alcun disagio. Ecco perché avevamo proposto (e sembra essere stato avallato dall’Amministrazione) un razionamento responsabile che dia certezza di tempi e orari di distribuzione, che anche con una rotazione così da consentire di raggiungere tutte le utenze dello stesso anello di distribuzione. Se una famiglia sa che riceverà l’acqua da una certa ora per un periodo di tempo definito, potrà riempire i serbatoi e pianificare servizi e organizzazione della casa. Se una famiglia, come sta accadendo adesso, non sa con precisione quando riceve l’acqua e la riceve anche per meno di un’ora non potrà organizzarsi in nessun modo, né riempire i serbatoi.
Tuttavia, senza una gestione dei tempi adeguati alle esigenze delle diverse zone, garantendo una pressione tale da coprire tutte le utenze, ci saranno persone che continueranno inesorabilmente a non ricevere l’acqua. Ecco perché riteniamo che le fasce orarie delle zone che continueranno ad avere l’acqua razionata debbano aumentare di qualche ora.

In ogni caso, abbiamo chiesto, e continuiamo a farlo con forza, un’operazione verità sui dati di questa crisi ed in particolare sulla portata di Fiumefreddo, Santissima, pozzi e sorgive sui peloritani. I dati in nostro possesso attesterebbero in entrata in città circa 800 litri di acqua al secondo dal Fiumefreddo che arriverebbero a 1000 l/s con le altre di sorgenti di approvvigionamento. Tale riduzione, nell’ambito del 10/15% rispetto alla portata storica, non giustificherebbe i livelli di crisi nella distribuzione in città. Lo stesso dott. Salvo Cocina, Dirigente Regionale della Protezione Civile e Commissario all’Emergenza Idrica, in una recente intervista a Rai News 24 ha spiegato come per i comuni del messinese, a differenza di Enna, Caltanissetta e in parte Palermo, si tratta questioni legate a “problematiche locali”. Se fosse cosi, con la riduzione dell’acqua immessa in città non corrisponde al livello della crisi raggiunta in questi giorni, l’Amministrazione Comunale e l’AMAM avrebbero molto da spiegare ai messinesi. Evidentemente esistono questioni non chiarite che meritano una risposta immediata: quanta acqua drena il cantiere Webuild per il nuovo tracciato ferroviario nella Jonica? quanta acqua “cediamo” a Taormina e ad altri comuni lungo il tracciano? quanto pesa l’approvvigionamento delle navi da crociera? quando si staccherà l’irrigazione delle aree a verde con acqua potabile?

Il fatto che poi il Comune intenda finalmente tracciare le segnalazioni e le richieste di intervento conferma che il COC, Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, gestisce tutto senza un sistema di tracciamento degli interventi. Ci risulta, inoltre, che gli operatori del COC rispondano spesso in maniera evasiva, rinviando a 3-4 giorni le autobotti che comunque a volte non arrivano.

In questa drammatica situazione, ed a fronte dell’accoglimento parziale delle nostre proposte, ci interroghiamo sull’opportunità delle reazioni sprezzanti dell’assessore Minutoli, che fra l’altro rifiuta persino la preziosa collaborazioni dei consiglieri circoscrizionali.

Ribadiamo la richiesta di trasparenza sulla gestione delle autobotti che non è un processo alle intenzioni ma una semplice verifica di una serie di disservizi che ci vengono segnalati: come, ad esempio, che in zona Tirone, invece delle autobotti, siano stati consegnati dei cartoni d’acqua. Ribadiamo, inoltre, come la modifica delle derivazioni esterne ai condomini per il collegamento con le autobotti, come avvenuto in Via Lanzetta, su proposta proprio del PD, possono essere risolutive consentendo di ricolmare serbatoi ed autoclavi in sicurezza e più rapidamente.

Nonostante l’Amministrazione Comunale pare non voglia coglierlo, infastidita dalle evidenze segnalate dall’Osservatorio Permanente sulla Crisi Idrica del Partito Democratico, lo strumento di cui il PD si è dotato mira a dare un contributo alla gestione di una emergenza che come tale non può che essere gestita coinvolgendo tutta la città, dai rappresentanti nelle istituzioni a cittadine e cittadine, recuperando lo stile della concertazione e del coinvolgimento.

In questa direzione anticipiamo il tema dell’imminente apertura delle scuole, prevista per i primi di settembre che, visto che nessuno può aspettarsi un miracolistico aumento dell’acqua, sarà di pressante attualità tra qualche settimana: le scuole che, senza acqua, non possono aprire.

Auspichiamo che, come sul razionamento, l’Amministrazione Comunale e l’AMAM rispondano presto alle sollecitazioni dell’Osservatorio, che evidentemente vanno nella giusta direzione. Se la componente politica non lo farà, speriamo lo faccia almeno il supertecnico Salvo Puccio, Direttore Generale del Comune, che oltre che coordinare tutta la macchina comunale ha una esperienza nel settore essendo stato Presidente e Direttore Generale di AMAM.